venerdì 21 settembre 2007

Tragedia di Amalfi: intervista al medico che ha salvato Eugenia Bellini

Secondo voi, gli angeli esistono? Secondo me sì.
Forse non sono entità immateriali, spiriti benefici che intervengono magicamente in situazioni particolari.
Credo che gli angeli siano la parte buona della società. Sono tutte quelle persone dotate di un grande altruismo, pronte a sacrificare la propria vita per salvarne un'altra.
Forse...

Forse un angelo è Giuseppe Canfora che insieme ad altre tre persone ha salvato la vita alla mia amica Eugenia Bellini e al suo ragazzo Lorenzo Di Chiara. Molti di voi se lo ricorderanno, questi ragazzi sono i due fidanzati romani rispettivamente di 22 e 24 anni che sfortunatamente si trovavano in quel maledetto terrazzo abusivo a Conca dei Marini, Amalfi, crollato di colpo sotto il peso di 9 ragazzi. Doveva essere una vacanza spensierata, ricca di tutti quei desideri di divertimento che ognuno riversa nell'attesa di un agognato riposo estivo.
Invece non è stato così: Eugenia e Lorenzo il 18 agosto scorso potevano morire.
Non dimenticherò mai per tutta la vita i bollettini medici allarmanti che le agenzie di stampa continuavano a diffondere. In particolare chi si trovava nelle condizioni peggiori era proprio la mia compagnia universitaria Eugenia che stava lottando veramente tra la vita e la morte. Quando poi ho sentito che c'era una vittima mi si è gelato il sangue, sperandoegoisticamente - come tutti i miei compagni - che non riguardasse Eugenia.

Se esiste, Dio ha voluto che in quella tragica situazione si trovassero quattro persone straordinarie che, appena si sono resi conto dell'accaduto, hanno immediatamente prestato i primi soccorsi. A salvare la mia amica è stato il medico Giuseppe Canfora, intervistato ieri da Giancarlo Magalli nella quotidiana trasmissione di RaiDue "Piazza Grande". Dalle sue parole si comprende lo stato in cui riversavano quei ragazzi. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di descriverlo: immaginate in che condizioni si possano trovare due persone che fanno un volo di 15/20 metri, urtando prima sugli scogli e poi finendo in acqua annegando.
Canfora descrive Eugenia quasi come fosse priva di vita, su uno scoglio, scivolando lentamente in mare.
Fa venire la "pelle d'oca" sentire le parole del medico mentre descrive una quarta persona intervenuta nei soccorsi che però è sparita. Da quel giorno non l'hanno più visto, non sono riusciti più a contattarlo.

In studio sarebbero dovuti venire anche i genitori di questi due ragazzi che al momento si sono risvegliati dal coma e hanno cominciato un lungo periodo di riabilitazione a Roma. E' facilmente comprensibile che abbiano preferito rimanere ad assistere i figli. In collegamento telefonico però ha parlato Antonietta Bellini, madre della mia compagna.
Ha ringraziato l' "angelo" che ha salvato sua figlia, difendendo strenuamente la sanità pubblica troppo spesso criticata in molte occasioni.
Ha descritto come i medici siano bravissimi, molto preparati e disponibili, motivo in più per aumentare e non tagliare i fondi per le strutture sanitarie. Se ci sono medici straordinari, anche gli ospedali devono essere altrettanto!
Ecco l'intervista divisa in due parti che, come dicevo, è stata realizzata da Magalli nella puntata di ieri di "Piazza Grande":






Trovo bellissima l'ultima frase di Magalli: l'intervento di questi quattro soccorritori è stato un "miracolo che, nella disgrazia, il destino ha voluto che accadesse".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho appena finito di guardare il video di youtube riguardante la ricostruzione di Canfora circa la tragedia di Conca dei Marini in cui ha rischiato di perdere la vita la mia amica e compagna di studi Eugenia Bellini ed il suo fidanzato Lorenzo di Chiara. Sono rimasto felicemente stupito dalla lucidità e dalla prontezza d'animo di Canfora (che Giovi ha definito "angelo"). Nonostante lui sia un medico, professione che lo porta di frequente ad affrontare situazione drammatiche, non è mai semplice gettarsi a soccorrere un gruppo di ragazzi, di cui due in imminente pericolo di vita. Ci vuole un grande spirito di iniziativa e di comprensione immediata della situazione. Non voglio pensare nemmeno per un momento a come sarebbero andate le cose se Canfora e gli altri due non si fossero trovati lì in quel drammatico frangente, molto probabilmente non avremmo mai speso in questo blog tutte le parole di speranza ed incoraggiamento, come invece abbiamo potuto fare da un mese a questa parte. Quando siamo andati a trovare Eugenia in ospedale l'abbiamo trovata abbastanza bene, certo ancora molto provata dall'acaduto, ma con un grande spirito positivo per aver saputo superare quei momenti e fortemente determinata per il futuro. E' perfettamente condivisible la decisione dei familiari di Eugenia e Lorenzo di esser voluti rimanere accanto ai propri figli, ma l'intrvento telefonico della mamma della nostra amica mi ha fatto riflettere sul fatto che è perfettamente vero che la sanità italiana è troppo spesso criticata. Voglio concludere questo commento dicendo un grandissimo GRAZIE da parte mia e di tutti i miei colleghi a Giuseppe Canfora ed agli altri tre soccorritori. E' soprattutto merito loro se Eugenia e Lorenzo torneranno presto tra noi! GRAZIE INFINITE!!!

Anonimo ha detto...

Non vedo l'ora che stia meglio per andarla a trovare. :)