domenica 23 settembre 2007

Veltroni, Grillo e la zizzania

All'appello degli accusatori di Grillo non poteva mancare nemmeno l'attuale sindaco di Roma e capo del Pd in pectore Walter Veltroni.
Come in ogni suo discorso, Veltroni espone il suo concetto in maniera soft, senza nominare l'avversario "antipolitico", ma alludendo platealmente.
La citazione è dotta, di quelle che si fanno per ammaliare l'interlocutore.
Nell'incontro di venerdì scorso con gli studenti dell'Università di Firenze, afferma che «la politica italiana è piena di seminatori di zizzania. A me sembrano marziani. Nel mondo non è così. La gente si rispetta, rispetta le idee e le persone. Da noi c’è chi gode a insultare gli altri. Ma un paese così non ha valori. E’ un paese che si sfarina». Prosegue strizzando l'occhiolino a Confindustria, ormai uno dei suoi migliori sostenitori, facendo paragoni quantomeno inopportuni: «Tra le urla e gli improperi contro tutti e il grido composto e civile degli imprenditori siciliani, io preferisco il secondo. E’ un elemento dinamico che serve a cambiare la situazione».

Ancora una volta si sottolineano quindi le "urla e gli improperi" detti durante il Vaffanculo Day senza andare al nocciolo della questione: estirpare la zizzania! Sì, proprio la zizzania!
Perché i 23 condannati in Parlamento e i numerosi privilegi che i politici godono sulle nostre spalle rappresentano l' "erba cattiva" della citazione biblico-veltroniana.
Non è Grillo il seminatore, ma colui che sta facendo notare che la zizzania già c'è e che bisogna eliminarla perché così non si può andare avanti.
Come fanno politici coinvolti in problemi giudiziari a creare nuove leggi per il bene del Paese?
E poi Prodi si stupisce se la società è "malata" quando c'è del marcio nel Palazzo...

Ma no, Grillo è un fascista e ce ne dobbiamo stare alla larga. Non ci accorgiamo, ma il comico genovese sta corrompendo le nostre menti per prendere il potere. Infatti i partiti non si possono toccare, sono "il sale" della democrazia e chi li critica è perché si vuole sostituire a loro.
State attenti!
Ma vi rendete conto? Un comico... Ci stiamo facendo ingannare. Stiamo alla larga da dei calunniatori assetati di gloria.
Date retta a Scalfari che ne sa lunga. Benedetto Croce e Luigi Albertini dal 1919 al 1923 aderirono al fascismo perché erano degli sprovveduti. Invece Scalfari no, non è mica fesso! Lui ravvisa, sente lo stesso clima... Stiamo attenti!
Per il bene della Patria... scusate... dell'Italia, dell'Europa e del pianeta Terra, leggete la postilla inserita dal fondatore de "la Repubblica" nell'articolo di oggi "La prova d'orchestra tra pifferi e tromboni":

"[...] Post scriptum. Nel corso di una trasmissione televisiva (Speciale Tv 7) cui ho partecipato venerdì, andata in onda all'una di notte, ho ascoltato gli insulti e alcune falsità indirizzatimi dalle urla del comico Giuseppe Grillo. Poiché la mia risposta non sarà stata ascoltata da molti a causa della tardissima ora, la riferisco qui di seguito.
Grillo ha detto che ho ricevuto venticinquemila «email» di protesta contro un mio articolo critico nei suoi confronti. In realtà le lettere a me indirizzate sono state in tutto - fino ad oggi -sessantanove, sette delle quali in mio favore e sessantadue contro.
Ho anche ricordato, in cortese polemica con Giovanni Sartori in studio con me insieme al direttore del Tg1 Gianni Riotta, che nel 1919 i fasci mussoliniani nacquero più o meno con un programma analogo, eccitando gli italiani ad insorgere contro la decrepita classe politica, contro i partiti esistenti, contro la monarchia costituzionale, per far vincere l'Italia dell'ordine e delle persone perbene.
Dal '19 al '23 personalità come Benedetto Croce e Luigi Albertini, che hanno dedicato la propria intelligenza e la propria vita alla difesa della libertà, appoggiarono quel movimento o perlomeno non ravvisarono i rischi cui esso sottoponeva la fragile democrazia italiana. Giudicarono che poteva essere utile per recuperare «legge e ordine». Poi Mussolini e i suoi sarebbero stati rimandati a casa con tanti ringraziamenti per il lavoro sporco che avevano effettuato.
Anche i grandi filosofi e i grandi giornalisti possono commettere gravi errori e questo fu il caso di Croce e di Albertini.
Nella trasmissione di venerdì mi sono limitato, senza proporre alcun confronto improprio, a ricordare quanto accadde 88 anni fa e gli effetti che ne derivarono per questo sempre immaturo Paese."

Ma Scalfari non voleva "proporre alcun confronto improprio"... La rievocazione di quello che "accadde 88 anni fa" era puramente casuale.
Ecco un breve filmato ripreso dalla citata puntata di "Tv 7", l'approfondimento del TG1:



Quindi manifestare il proprio malessere non è democratico.
Votare una proposta di legge popolare non è democratico.
Partecipare direttamente all'interno delle istituzioni attraverso le liste civiche non è democratico.
Accettare passivamente il volere dei politici è invece democratico e liberale. Guai a dissentire, si rischierebbe il fascismo!

La migliore risposta al saggio Scalfari gliel'ha - a mio avviso - data Grillo nel suo post di ieri intitolato "La sera tutti al consiglio comunale":

"Si condanna chi aizza le folle, chi è fuori dall’alveo istituzionale. Si critica il linguaggio del V-day per evitare di parlare dei suoi contenuti e delle cause che lo hanno originato.
Il V-day ha proposto un disegno di legge popolare in tre punti per un “Parlamento Pulito” i cittadini italiani in fila per ore hanno firmato. Dov’è la violenza, dov’è il fascismo evocato da Scalfari?
Le liste civiche riportano i cittadini al centro della vita pubblica, sono previste dalle leggi italiane, sono sempre esistite. Dove sono la demagogia e il qualunquismo strillati dai professionisti della politica?
Noi siamo nell’alveo. Ci interessa la vita pubblica. E’, del resto, di legittima proprietà dei cittadini.
Il blog ha proposto un programma, "Le primarie dei cittadini", su economia, trasporti, energia, sanità, telecomunicazioni. Qualche media lo ha preso in considerazione? E’ stato forse analizzato, discusso?
Dall’otto settembre tutti i post di questo blog sono stati sviscerati in ogni loro parola, tranne uno. Ci avete fatto caso? Quello che chiede di mandare Rete 4 sul satellite per ristabilire la legalità. Che strano. I direttori dei tg così solerti nelle loro critiche non lo hanno citato. Petruccioli, dove sei? Ad Arcore?
La carta di identità è la nostra tessera di partito. I comuni la nostra piazza. Sindaci e assessori i nostri dipendenti. Vanno controllati.
Partecipate ai consigli comunali. Sono gratis e meglio del cinema. E’ previsto dalla Legge DLGS n. 267/2000 - Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. Discutete le sedute e riportate le vostre impressioni nei blog, nei forum. Tranquilli, siete nell’alveo!"

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