sabato 8 settembre 2007

Tutti con Grillo al VAFFANCULO DAY!!!

Ci siamo, prepariamoci e andiamo a sostenere Beppe Grillo per la sua campagna contro i politici corrotti e condannati!
Non possiamo mancare... Non dobbiamo mancare!
Una sconfitta di questa battaglia è una sconfitta per chi ha ancora la speranza che le cose possano cambiare in meglio.
Eppure quello per cui si combatte dovrebbe essere del tutto normale in uno stato democratico come, fino a prova contraria, è quello italiano.
Chiedere che ai condannati in via definitiva o in appello sia proibito rappresentare i cittadini... non è particolarmente rivoluzionario!
Chiedere che non si occupino le poltrone in Parlamento per più di due legislature... non è particolarmente rivoluzionario!
Chiedere che si possa scegliere con preferenza diretta i propri candidati... non è particolarmente rivoluzionario!

Invece in Italia tutto questo è sconvolgente e chi sostiene una campagna del genere è considerato un populista che soffia sull'antipolitica.
Forse perché i politici hanno paura del movimento "grilliano"?
Sono rimasto esterrefatto nell'aprire il giornale "la Repubblica" di oggi. Sfoglio le pagine di questo giornale nazionale e progressista e... non c'è nemmeno un trafiletto sulla manifestazione!
Ma come si fa?!
In tutti questi giorni solo ieri nello stesso giornale ho trovato qualcosa.
A pag. 31 con un articolo di Antonello Caporale dal titolo "Tutto pronto per il vaffa-day 200 onorevoli online con Grillo" del quale riporto qui sotto ampi stralci:

"La parolaccia come movimento di liberazione. Segno dei tempi purtroppo declinanti o simbolo estremo e moderno di una ribellione di massa? Chissà.
Questo epiteto così tipicamente italiano (e anche a volte schiettamente molesto), l'amatissimo "vaffanculo", sarà forse gridato o soltanto mormorato, è però certo che guiderà la prima e provocatoria discesa in piazza diBeppe Grillo nelle vesti di legislatore al quale la politica ora inizia a guardare con ridotto torpore. Più di duecento parlamentari, e tra essi FaustoBertinotti e Gianfranco Fini, hanno risposto a un sondaggio del comico spiegando e illustrando, alcune volte con preoccupata dovizia di argomenti, le proprie posizioni.
V dunque va letto nella sua doppia versione: iniziale dell'epiteto e inno alla lotta o puro segnale di una vittoria certa, visto che il muro scricchiola, qualcosa forse cede. La data, per chi pensa già alla vittoria, ha una sua innegabile carica carica simbolica: domani è l'otto settembre.
[...] Il ringhio del comico tenta di unire il variopinto popolo del suo blog: «Se entri trovi di tutto: benpensanti e psicopatici, chi è convinto di vedere scie chimiche e ricercatori di livello, persone semplici e menti di grande ingegno. Un grande bar sport della democrazia». Sono migliaia e li unisce la spietatezza con cui Grillo fustiga e a volte sfregia il potere. Ora il salto di qualità. La legge, una proposta depositata in Cassazione, prevede tre norme: non si può entrare in Parlamento se condannato in via definitiva, o anche soltanto in primo o in secondo grado e in attesa del giudizio finale. Non si può proseguire oltre due legislature nella funzione di parlamentare. Terzo e ultima prescrizione: i candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.
La forza del comico che sulle spalle ha anni di battaglie civili e politiche, è dettata dai numeri di internet, dalla quantità e qualità delle presenze, dai clic dei naviganti sul blog che da anni ospita e commenta quotidianamente le vicende più importanti della politica nazionale. «Internet è la nostra civiltà, è la musica della velocità della comunicazione, è l'intelligenza orizzontale, la capacità democratica di offrire notizia, scovarne altre. La politica nemmeno sa. Vive in un'altra era, non conosce, non cammina chiusa nelle sue auto blindate. Mastella per me è un incantesimo, un potere incavernato nei Palazzi».
Che Grillo inizi a preoccupare, e il suo blog a suscitare qualche lieve ansia, è dato dal numero dei parlamentari che hanno risposto alla sua mail, nella quale appunto si chiedeva di approvare, o disapprovare il contenuto della proposta popolare. 204 parlamentari, il 21 per cento, e nomi come detto di primo piano della scena politica, hanno rispedito al mittente, con solerzia e disciplina e approvando a maggioranza, con numeri declinanti però, le singole proposte [...]"

Un po' pochino non trovate?
Per fortuna c'è un nuovo media che è in concorrenza con quelli tradizionali: internet!
E grazie a internet si è potuto organizzare tutto questo in più di 200 piazze italiane.
Ora non resta che fare la nostra parte e firmare la proposta di legge elettorale!

Qui sotto vi metto i miei precedenti post sull'argomento:

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