Proprio ieri riflettevo sulla follia della società dei consumi dicendo come ci sia una corsa sfrenata al produrre sempre di più senza preoccuparsi degli effetti sul vivere comune.
Oggi voglio parlare della nuova inchiesta di Greenpeace intitolata "Amazzonia, che macello!".
Come ormai tutti sappiamo, la foresta amazzonica è il "polmone" del pianeta e da sola costituisce una difesa naturale contro l'effetto serra.
Purtroppo questo pare importare a pochi e "sfigati" ambientalisti che continuamente cercano di farci notare i possibili rischi causati dal forzoso ed illegale deforestamento.
Si stima ad esempio che a livello globale la deforestazione provoca ben il 20% di emissioni di gas serra e questo è già un dato che dovrebbe bastare per tenerci in allerta.
Il governo brasiliano, al di là delle parole, non sembra tenerne davvero conto e per questo l'allevamento illegale di bovini sta portando velocemente alla distruzione della foresta amazzonica.
Come Greenpeace fa notare sul suo sito, gli allevamenti bovini distruggono un ettaro di Amazzonia ogni 18 secondi.
Cosa fa il governo brasiliano per arginare questo scempio?
Non vede o fa finta di non vedere?
Come dimostra l'inchiesta, alcune fattorie illegali riforniscono Bertin, JBS e Marfrig, giganti del mercato della carne e della pelle brasiliani. Queste aziende hanno forti legami commerciali con noti marchi globali e distributori come: i produttori di scarpe Geox, Adidas, Timberland e Clarks; i produttori di divani in pelle Chateaux d'ax e Ikea; i produttori di carne Simmenthal e Montana.
Cosa ancora più grave è che alcune fattorie che riforniscono i colossi brasiliani della Bertin, JBS e Marfrig, fanno uso anche del lavoro schiavile e hanno occupato riserve indigene.
Non possiamo essere indifferenti.
Per il profitto di loschi figuri, alcune persone lavorano in schiavitù e si sta mettendo in pericolo la salute del nostro pianeta.
L'uomo sta veramente impazzendo e non conosce più i limiti del proprio agire.
Noi non siamo esseri che vivono al di fuori della natura. E' un'ovvietà, ma distruggere la natura vuol dire annientare anche la specie umana.
Per chiedere alle aziende di tornare a far respirare la nazione scrivi alla Geox, Nike, Timberland, Adidas, Reebok e Clark's, invia una mail cliccando qui.
Il testo della lettera è il seguente:
"Per salvare il clima, noi dobbiamo salvare l’Amazzonia.
Gentile Amministratore Delegato,
Mi preoccupa molto che la dipendenza della Sua azienda dalla pelle per produrre scarpe che vengono vendute in tutto il mondo possa causare la deforestazione della foresta amazzonica, il lavoro schiavile, l’espulsione di gruppi indigeni dalle proprie riserve e il cambiamento climatico a livello globale.
La distruzione delle foreste tropicali produce un quinto delle emissioni di gas serra a livello globale. Più dell’intero settore dei trasporti in tutto il mondo. Il principale motore della deforestazione dell’Amazzonia è l’allevamento bovino e il prodotto più redditizio che esso origina: la pelle.
L’allevamento bovino non è soltanto la principale causa della deforestazione in Brasile ma a livello globale. Esso, infatti, determina il 14% della deforestazione nel mondo. Se permettiamo che l’Amazzonia venga distrutta per espandere l’industria della pelle, distruggeremo il più grande polmone del pianeta.
Come consumatore voglio essere sicuro che se compro le vostre scarpe non sto contribuendo alla distruzione dell’Amazzonia e all’accelerazione del cambiamento climatico. L’unico modo per essere certi che la Vostra azienda non stia causando la deforestazione dell’ultimo polmone del nostro pianeta per l’espansione dell’allevamento bovino è lavorare insieme a Greenpeace per trovare una soluzione sia alla deforestazione sia al cambiamento climatico.
L’industria delle scarpe è la più grande acquirente di pelle a livello globale e, per questo motivo, il principale motore della deforestazione dell’Amazzonia.
Le chiedo di scegliere se essere parte del problema o della soluzione. Ogni singolo passo conta nella lotta per salvare l’Amazzonia e il clima. Faccia in modo che questo passo possa essere fatto anche con le Vostre scarpe.
Rimango in attesa di sapere da Lei cosa intende fare per risolvere questo problema.
Cordiali Saluti,"
Nell'invitarvi, oltre a firmare, ad inviare a quanta più gente possibile questa iniziativa, di seguito vi riporto il video della campagna, pubblicato da Greenpeace su YouTube:
Fonti utilizzate:
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