venerdì 12 giugno 2009

Intercettazioni così forse non le sentiremo mai più


Il video che vi ho postato è tratto da un documentario francese intitolato "Sua Maestà Silvio Berlusconi".
Come avete potuto sentire, Silvio Berluscono telefona a Marcello Dell'Utri e tranquillamente, ridendo beatamente, parlano di un attacco dinamitardo realizzato dall'amico-eroe Vittorio Mangano.
Mangano era un mafioso conosciuto ai più come "lo stalliere di Arcore" proprio perché per un periodo ha lavorato all'interno della Villa del nostro "caro" Premier.

E' ovvio che usare un'intercettazione del genere all'interno di un processo forse può dar fastidio.
E' ancora più ovvio che può dar fastidio se esce su tutti i giornali.
Non so ben dire se oggi un'intercettazione così si sarebbe potuta realizzare, ma è chiaro che le intercettazioni sono fortemente limitate.

Mi riferisco ovviamente al ddl sulle intercettazioni passato ieri alla Camera con voto di fiducia.
318 sono stati i voti a favore, 224 i contrari e 1 astenuto. Essendo il voto segreto, per il gioco dei numeri risulta che 21 deputati dell'opposizione hanno votato a favore del provvedimento.

Con le nuove regole le intercettazioni si impongono numerosi, troppi, limiti.
Per fare un breve elenco:

- si può intercettare solo per reati che prevedono una pena superiore ai 5 anni;
- le intercettazioni vanno fatte solo se ci sono gravi indizi di colpevolezza;
- fissati limiti di tempo che preclude l'intercettazione per un periodo massimo di 30 giorni estendibili per altri 15;
- per quanto riguarda i reati di mafia e terrorismo per fare le intercettazioni bastano i "sufficienti" indizi di reato. In questo caso il tempo per fare l'intercettazione è di 40 giorni, estendibili per periodi di 20 giorni: "La durata delle operazioni non può superare i quaranta giorni, ma può essere prorogata dal tribunale con decreto motivato per periodi successivi di venti giorni, qualora permangano gli stessi presupposti, entro i termini di durata massima delle indagini preliminari";
- non si può pubblicare in modo parziale o per riassunto le intercettazioni prima della conclusione delle indagini preliminari. Questo vale quindi anche quando cade il segreto istruttorio;
- gli editori che trasgrediscono il divieto di pubblicazione dovranno pagare pesanti multe. I gornalisti che non rispettano questa regola rischiano fino a 30 giorni di carcere o devranno pagare un'ammenda fino a 10.000 euro.

Come ha detto Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, questa legge va a vantaggio di "LADRI, STUPRATORI, ASSASSINI, MAFIOSI e CAMORRISTI"!! Alla faccia del loro cavallo di battaglia del problema sicurezza... SONO PROPRIO LORO CHE CI RENDONO MENO SICURI!

Ecco l'intervento di Massimo Donadi che sottoscrivo in pieno:



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