mercoledì 4 luglio 2007

Senza pietà

Sì, senza pietà!
E’ questa la mia prima reazione di fronte a un malato di sclerosi amiotrofica che chiede invano di non servirsi più delle macchine per rimanere in vita.
E’ difficile dare un giudizio sull’eutanasia o sull’accanimento terapeutico, ma è altrettanto sbagliato per me prendere una posizione univoca.
Comunque di fronte ad una tale condizione, a fare l’ultima scelta dovrebbe essere il malato perché nessuno può capire fino in fondo le sofferenze che è costretto a subire.
Mi rimarrà sempre nella memoria
Piergiorgio Welby, che lo scorso inverno aveva posto di fronte all’opinione pubblica il tema dell’eutanasia.
Welby non era un tipo che voleva semplicemente evitare il dolore perché poco attaccato alla vita. Al contrario l’ha amata sempre anche se quella degli ultimi tempi era divenuta ormai insostenibile.
Ancora non ventenne, venne a conoscenza di essere affetto da sclerosi amiotrofica, una malattia bastarda che ti spegne lentamente bloccando ogni muscolo.
Per anni ha lottato fino all’ultimo ma alla fine aveva perso l’unica cosa che lo faceva sentire ancora vivo: lo scrivere.
Comunicava solamente attraverso un apparecchio elettronico in quanto arrivato ad una condizione tale da impedirgli di parlare.
Quella non era più vita intesa nel suo senso più pieno e questo Welby ha cercato di comunicarlo a tutti noi.
Ecco il suo messaggio trasmesso su tutti i telegiornali:




Come si fa a non provare pietà?
Come si fa a non farsi prendere dal ragionevole dubbio che forse un malato abbia il diritto di rifiutare un accanimento terapeutico?

Come ha fatto il Cardinale Ruini a rifiutare anche di celebrare il funerale?

Quest’ultima cosa è la più vergognosa! Ruini ha avuto il coraggio anche di dire in seguito che è stata una scelta sofferta… Belle parole, veramente belle parole! Le dovrebbe andare a dire alla povera madre più che 80enne che ha dovuto assistere ai funerali laici di fronte la sua parrocchia.
La Chiesa Cattolica ha fatto uno sbaglio gravissimo che secondo me va contro il principio forse più importante del messaggio di Dio: la misericordia!
Negli anni si sono celebrati i funerali di chiunque anche di uno dei più feroci dittatori della storia,
Augusto Pinochet. E poi ci si scandalizza se tale cosa l’ha fatta notare Andrea Rivera durante il concerto del Primo Maggio

Come Welby, ci sono numerose persone in Italia nelle stesse condizioni.
Uno di questi è l’ex arbitro Nuvoli che all’età di 53 anni riesce a mala pena a comunicare grazie a un macchinario.
Anche lui vuole staccare la spina perché non riesce più a sopportare il dolore sia fisico che psichico.
Ecco una breve notizia presa dall’articolo “ Nuvoli si arrende “Staccate le macchine” “ presa da “
laRepubblica” del 28 giugno 2007:


«Non voglio più curarmi. Staccate le macchine». E’ il desiderio di Giovanni Nuvoli, 53 anni, l’ex arbitro di calcio affetto da sclerosi laterale amiotrofica. Nuvoli tramite una lavagna, ha dato queste indicazioni al suo dottore, Carlo Sini, in presenza inoltre di un infermiere e di un assistente. Lo ha reso noto l’associazione Luca Concioni. La conferma è arrivata anche dalla moglie di Nuvoli. L’uomo, dopo 14 mesi di ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Sassari, è tornato nella sua casa di Alghero.

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