Benpensanti, voi che timorosi di Dio non accendete il cervello e non vi sforzate minimamente di mettervi nei panni di chi è costretto a subire atroci sofferenze a causa di una mallattia.
Ora siete contenti?
Giovanni Nuvoli, ex arbitro di calcio di 53 anni, è morto ieri di "inedia": cioè morto di fame!
Nuvoli come Welby era ammalato di SLA e da tempo chiedeva di porre fine alla sua vita staccando l'inutile macchinario che prolungava solamente quella tortura. Ormai non c'erano più speranze, doveva solo aspettare che arrivasse la morte. Il macchinario serviva solamente a prolungare questa attesa e la sua agonia.
Una tortura quasi medievale che però era utile per chi sentiva rimorsi di coscienza nell'accompagnarlo alla dolce morte.
Invece doveva per forza soffrire come se sulla Terra dovesse scontare chissà quali atroci peccati.
Ecco la notizia presa da un servizio di Sky tg24:
Alla fine è morto naturalmente e forse qualcuno nella CEI proverà soddisfazione.
Chissà, forse adesso si sarà meritato anche il funerale religioso...
Ora vi metto le parole pronunciate dall'europarlamentale e segretario dell' "Associazione Luca Coscioni" Marco Cappato, che condivido pienamente:
"Giovanni Nuvoli è morto in un modo
indegno - come nemmeno un animale si tollererebbe morisse - per scelta obbligata dallo Stato italiano. Quando il medico anestesista radicale dell'Associazione Luca Coscioni, Tommaso Ciacca, su richiesta reiterata di Nuvoli e dopo diverse visite di numerosispecialisti, si recò a casa sua per praticare il distacco del respiratore sotto sedazione, venne fermato dalle forze dell'ordine, su decisione della Procura e del Tribunale di Sassari. L'Italia dei fautori della 'buona tortura' contro la 'buona morte' applaudì, dal giornale della Conferenza Episcopale Italiana fino alla stampa locale. Soltanto una settimana dopo si sono dovuti arrendere al coraggio e alla forza di un uomo che aveva già sopportato oltre quanto umanamente sopportabile e che aveva perciò deciso di interrompere - fino alle estreme conseguenze - l'assunzione di cibo e di acqua"
(tratto da "laRepubblica" di oggi)
Per i "timorosi di Dio" citati all'inizio, vorrei sapere una cosa: ma Dio vuole vederci soffrire?
Ci manda delle disgrazie per redimerci?
Una tragedia come quella dello Tsunami che ha colpito le popolazioni poverissime dell'Indonesia, è un castigo voluto da Dio?
Allora perché, se fosse vero ciò, non colpisce chi nel mondo fa del male o procura anche non volendo la fame nel Terzo Mondo, cioè i Paesi occidentali che consumano quasi tutte le risorse del pianeta?
Ma come, il Dio descritto da Gesù, non è Amore?
Qui sotto vi metto una bellissima canzone sul tema di Giacomo Sacchi "Ora" che ho trovato su YouTube:
martedì 24 luglio 2007
Ora siete contenti?
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