Questo è l'allarme lanciato dal movimento ambientalista canadese Etc Group.
La notizia è di quelle che fanno scoop perché per la prima volta nella storia è stata creata una nuova specie da un'altra.
A fare questo esperimento shock è stato lo scienziato Craig Venter che in passato era stato il primo a scoprire il sequenziamento completo del Dna.
Questa volta è andato oltre e giorni fa la rivista scientifica Science ha dato la notizia della creazione di un nuovo essere vivente.
L'essere in questione è nato prendendo le caratteristiche genetiche di un battere che infetta le capre ma non l'uomo: il Mycoplasma mycoides. Al cromosoma di questo battere sono stati aggiunti due geni, uno che lo rende resistente agli antibiotici e l'altro invece che lo colora di blu.
Il Dna ottenuto è stato impiantato su un altro battere, il Mycloplasma capricolum, e dopo poco tempo, quest'ultimo ha cominciato a duplicarsi e a colorarsi di blu. I nuovi microrganismi creati inoltre sono stati messi alla prova con l'azione degli antibiotici: resistevano anche a questi.
Ecco la notizia riportata nell'articolo di Elena Dusi "Dna, ecco la prima vita artificiale" pubblicato su "laRepubblica" del 29 giugno 2007:
"Il padre di tutti i trapianti non ha nulla a che fare con fegato o midollo. Protagonista questa volta è il codice stesso della vita: quel Dna che gli scienziati erano riusciti fino a ieri a manipolare solo pochi frammenti alla volta. A sovrintendere al trasferimento dell'intero genoma (avvenuto su un batterio composto da una singola cellula) è stato il controverso Craig Venter. Sempre a cavallo fra scienza e business, Venter fu il primo ad annunciare il sequenziamento completo del genoma umano e oggi si propone di creare la prima forma di vita artificiale con il Dna assemblato in laboratorio.
L'esperimento annunciato oggi su "Science" è solo una tappa intermedia verso questo obiettivo. Eppure quello che è avvenuto sotto gli occhi degli scienziati del Craig Venter Institute di Rockville, negli Stati Uniti, ha dello stupefacente. Perché il batterio che ha ricevuto il trapianto del Dna in pochi giorni ha perso completamente la sua identità, trasformandosi in un organismo di una specie diversa. «Osservare la metamorfosi – ha detto ieri Ventre in una videoconferenza da Rockville – è stato eccezionale».
Gli scienziati con una tecnica molto fine hanno prelevato il Dna dal batterio donatore (composta da un solo cromosoma). Il Mycoplasma mycoides è un microrganismo che infetta le capre, ma è privo di qualunque rischio per l'uomo. Al suo cromosoma sono stati aggiunti due geni: uno che rende il batterio resistente agli antibiotici e un altro che esprime una proteina di colore blu. Il genoma così assemblato è stato inserito in un microrganismo molto simile al donatore: il Mycloplasma capricolum. All'inizio il cromosoma indigeno ha convissuto con quello trapiantato. Ma quando le cellule hanno iniziato a dividersi, metà delle figlie hanno ricevuto il cromosoma proveniente dal mycoides. Lo stesso ricercatore che materialmente ha condotto l'esperimento, John Glass, ha ammesso di non aver capito bene come il processo sia avvenuto. Fatto sta che dopo quattro giorni la colonia di microrganismi ha iniziato a colorarsi di blu. E una massiccia dose di antibiotici ha contribuito a selezionare i batteri trapiantati.
Era la prova che i ricercatori cercavano: il Dna trapiantato ha attecchito nelle cellule ospiti. «E' un po' come prendere un computer Mac e trasformarlo in un Pc aggiungendo un nuovo software» ha semplificato Ventre. In realtà le difficoltà da superare sono ancora molte. Nell’esperimento sono stati usati due batteri molto simili tra loro, e non è affatto scontato che l’esperimento sia ripetibile con specie più evolute. L'obiettivo dei ricercatori di ottenere batteri "à la carte", capaci di ripulire ambienti inquinati digerendo sostanze tossiche o di produrre farmaci grazie a geni inseriti ad hoc, appare ancora lontano, almeno utilizzando il metodo di Venter [...]"
Questa per me è una cosa gravissima. Con questo esperimento si è veramente esagerato perché non si sa più dove si voglia arrivare. Anche se l'intenzione apparentemente sarebbe positiva perché si creerebbero batteri su misura in grado ad esempio di ripulire ambienti da sostanze tossiche, non si conoscono i rischi a cui si può andare incontro: un giorno potrebbero essere pericolosi per l'uomo.
Capisco il progresso e la ricerca scientifica, ma manipolare ciò che è alla base della vita, cioè il Dna, è grave eticamente. Chi è capace di fare queste cose, si mette al pari di Dio. Dio inteso non solo nel senso propriamente religioso, ma nel suo significato simbolico. Manipolare in questo modo la vita, dà un potere infinito a chi lo può e lo sa fare dal momento che un domani ci potrebbe fare quello che vuole.
Occorrerebbe stroncare simili cose sul nascere per non incorrere in gravi problemi futuri.
Io già sono contrario agli Ogm, figurati a nuove forme di vita!
Non parlo da bigotto che ha paura del progresso. Ad esempio sono d'accordissimo con la procreazione assistita e, infatti, ho prontamente votato a favore di essa nel referendum purtroppo fallito anche per colpa di un pesante intervento della Chiesa Cattolica.
Ma qui non si parla dell'intento nobile di aiutare una coppia ad avere un figlio, qui si parla di modificare gli esseri viventi!
Mi dispiace ma a questo non ci sto e se un'etica esiste bisogna metterla in pratica e fermare simili scienziati troppo legati al business come Venter.
sabato 7 luglio 2007
«Con Venter Dio rischia di avere un concorrente»
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