giovedì 21 maggio 2009

Giorgio Napolitano fornisca delle spiegazioni o si dimetta!


L'argomento più importante di questi giorni è quello della condanna dell'avvocato inglese David Mills. Nella sentenza che l'ha condannato a 4 anni e 6 mesi è scritto che l'avvocato ha intascato 600MILA dollari dati da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in processi che lo riguardavano direttamente.

Silvio Berlusconi, se fosse un Capo del Governo di un Paese normale, si dovrebbe dimettere e farsi processare. L'accusa è gravissima ed è grave che lui non è stato condannato pur essendo il corruttore. Non è stato condannato proprio grazie alla legge chiamata "Lodo Alfano", fatta dal suo governo e che dà l'immunità alle quattro più alte cariche dello Stato e quindi, oltre al Presidente del Consiglio che è l'unico beneficiario, anche al capo della Camera, a quello del Senato e al Presidente della Repubblica.

Ora vogliamo una spiegazione proprio dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che firmando il "Lodo Alfano" ha sancito con la sua firma che la legge NON è uguale per tutti.
Il grande Presidente Sandro Pertini l'avrebbe mai fatto?

Per questo motivo, aderisco alla campagna lanciata ieri da Beppe Grillo con la quale si chiede al Presidente di rispondere a queste cinque domande:

1) Perché ha firmato il Lodo Alfano che consente l'impunità a Silvio Berlusconi nel processo Mills?
2) Perché non si è auto escluso dal Lodo Alfano dato che non risultano reati a Lei imputati?
3) Perché ha firmato il Lodo Alfano in un solo giorno quando invece poteva rimandarlo alle Camere?
4) Perché ha firmato il Lodo Alfano senza consultare la Corte Costituzionale per un parere preventivo?
5) Perché ha firmato il Lodo Alfano sapendo che in precedenza era stato bocciato dalla Corte Costituzionale il Lodo Schifani che del Lodo Alfano è una fotocopia?

Come scrive sempre Beppe Grillo:

"Se non se la sente di fornire delle spiegazioni per motivi a me sconosciuti si dimetta. Il suo gesto sarà apprezzato."

Si invitano tutti gli italiani a porre queste domande direttamente a Giorgio Napolitano cliccando qui

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