Se dicessi che Eugeni Scalfari, il fondatore del quotidiano de "laRepubblica", è vicino alle posizioni del PD, avrei scoperto l'acqua calda. Ma più che essere vicino a questo "partito" direi che è proprio un suo acceso sostenitore: avrà mica la tessera del PD?
Leggendo l'editoriale di oggi, "Una democrazia malata che deve guarire", ho trovato delle cose che mi trovano d'accordo e delle altre no. Non sono d'accordo proprio con le prese di posizioni del noto giornalista.
Ecco un breve elenco di alcune parti dell'articolo che condivido e quelle che invece mi trovano distante:
"[...] Napolitano, com'è noto, ha promulgato la legge sulla sicurezza approvata dal Parlamento ma ha accompagnato la sua firma con una lunga lettera diretta al presidente del Consiglio, ai ministri proponenti (Maroni, Alfano), ai presidenti delle Camere e al presidente della Corte costituzionale.
La lettera elenca i punti critici della legge che, secondo il presidente della Repubblica, rischiano di inceppare l'ordinamento penale vigente suscitando effetti contraddittori rispetto a quelli voluti e interpretazioni molteplici da parte di chi dovrà attuarne le norme. I critici di Napolitano si sono domandati perché il Capo dello Stato, avendo ravvisato molteplici difetti della legge, non l'abbia rinviata al Parlamento come la Costituzione gli consente di fare. Questo dire e non dire, questo promulgare criticando e criticare promulgando sarebbe segno di incertezza e configurerebbe l'irritualità rimproverata [...]": SONO D'ACCORDO!
Mi sembra ovvio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "avendo ravvisato molteplici difetti della legge", invece di inviare una "lunga lettera", avrebbe dovuto rinviare la legge al Parlamento "come la Costituzione gli consente di fare".
"Noi non pensiamo che le cose stiano così. Il potere di rinvio alle Camere d'una legge da esse approvata è previsto in caso di mancata copertura finanziaria (e non è questo il caso) e di altre palesi forme di incostituzionalità. Palesi, poiché se tali non fossero spetterebbe alla Corte - se e quando attivata - aprire un'indagine ed emettere la sua sentenza.
Napolitano non ha ravvisato palesi incostituzionalità ma preoccupanti elementi di incoerenza rispetto all'ordinamento penale vigente ed ha allertato le competenti istituzioni (e innanzitutto la Corte) affinché vigilino e provvedano a evitare gli incidenti di percorso che quella legge malfatta potrebbe produrre.
Non mi pare che ci siano obiezioni da opporre ma soltanto solidarietà da esprimere al Capo dello Stato che sta cercando con diuturna fatica di raddrizzare il timone d'una barca assai mal diretta dai nocchieri che dovrebbero assicurarne un'ordinata navigazione [...]": NON SONO D'ACCORDO!
Non mi pare che ci siano obiezioni da opporre ma soltanto solidarietà da esprimere al Capo dello Stato che sta cercando con diuturna fatica di raddrizzare il timone d'una barca assai mal diretta dai nocchieri che dovrebbero assicurarne un'ordinata navigazione [...]": NON SONO D'ACCORDO!
Ma come, Napolitano non poteva rinviare la legge al Parlamento "come la Costituzione gli consente di fare"?
"Il buon andamento della cosa pubblica riposa anche sull'esistenza d'una forte opposizione che abbia idee chiare sulla visione del paese e sui suoi problemi. Un'opinione molto diffusa, non soltanto nel centrodestra ma anche in ampi settori di centrosinistra, ritiene che il Partito democratico non abbia idee chiare sulla propria identità, non conosca né voglia conoscere i problemi del paese e sia percorso da una pulsione alla rissa interna alimentata soltanto da contrastanti ambizioni personali.
Offra insomma al pubblico uno spettacolo miserando che qualcuno ha definito tragicomico e che avrebbe il solo effetto di accrescere l'irruente baldanza del potere berlusconiano [...]": SONO D'ACCORDO!
A mio avviso l'opposizione del PD è poco o per nulla incisiva.
"Noi non pensiamo che le cose stiano in questo modo anche se non mancano segnali di preoccupazione e forze centrifughe che spingono al peggio.
I valori del partito riformista sono largamente condivisi al suo interno. Sono i valori di libertà, eguaglianza, solidarietà con i deboli, non violenza, difesa dell'ambiente. Ma poi questi valori che distinguono fortemente la sinistra dalla destra, vanno tradotti in una linea concreta e qui, come è naturale, le posizioni divergono [...]": NON SONO D'ACCORDO!
"I valori del partito riformista sono largamente condivisi al suo interno": ma si può dire una cosa del genere? Già il rifiuto della candidatura di Beppe Grillo per opera della "Commissione di Garanzia" del PD (cosa che sa molto poco di "democratico"...) e la tessera numero 40 data al comico genovese dal segretario locale di un circolo del PD in provincia di Avellino, Andrea Forgione, mettono da sole in evidenza i contrasti di idee e vedute all'interno del partito.
"Noi non pensiamo che le cose stiano così"...
"Noi non pensiamo che le cose stiano in questo modo"...
Ogni giudizio di Scalfari inizia col "Noi"...
Plurale maiestatis o un modo per mettere in evidenza come il giornale "laRepubblica" sia "Organo del Partito Democratico"?
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