mercoledì 15 luglio 2009

140MILIONI di Euro per l'editoria: specificazioni e primi effetti

Sabato avevo riportato la notizia che il Governo ha deciso di stanziare, per il 2009 e il 2010, ben 140MILIONI di Euro per l'editoria. Beh, forse è un piccolo prezzo per pagare il silenzio dei giornalisti.


Nel mio articolo avevo parlato di un commento dell'utente "zinedineful" che in un video di YouTube faceva distinzioni su quali giornali finanziare e quali no.
Visto che mi ha risposto e ha argomentato meglio le sue motivazioni e, siccome le trovo anche interessanti, le riporto qui di seguito insieme alla mia successiva risposta:

"zinedineful:
Credo che l'unica conseguenza buona di questa iniziativa di Grillo sia la denuncia dello spreco di carta che deriva appunto da stampare copie non vendute per ottenere i finanziamenti .
Ma a parte questo non ci siamo e mi spiego meglio.
Per intenderci ti devo premettere che penso che l'informazione debba essere un diritto accessibile a tutti e che il vero potere che l'informazione deve tallonare è in mano alleconomia privata (altroché casta).
Per questo credo che sia doveroso distinguere da quei giornali (Libero, il Foglio, il Giornale, il Sole24ore, l'Avvenire,il Corriere, ogni tanto anche Stampa e Repubblica ecc..) che sono già in mano a quel potere e quelli (ilmanifesto ecc.) che non si sono ancora sporcati.
Credo quindi che Grillo (spero in buona fede, ma non ne sono tanto sicura) si muova verso una direzione liberista che può solo peggiorare l'informazione essenzialmente per due motivi :
1- l'informazione di qualità sarà costretta ad alzare i prezzi e/o fare una giornale solo per abbonati (ma non tutti possono permetterselo) (e cmq non vedo come possa essere di qualità uninformazione trasformata in merce);
2- la maggior fetta dell'informazione che rimarrebbe generalista e di massa sarà tutta costretta , per mantenere bassi i prezzi , a finire sotto il controllo delle grosse lobby private e si passerebbe quindi da un semi-finto padrone e che non conta un tubo come lo stato (e che poi alla fine siamo noi) a un padrone peggiore, cioè quel padrone che veramente comanda la scena attuale e che è l'economia privata (multinazionali, banche ecc.).

Appena l'informazione (come una qualsiasi merce) passerà totalmente sotto il controllo degli interessi privati, veramente non ci sarà più informazione perché i riflettori saranno puntati soltanto verso finti obbiettivi (il politico condannato, cronaca nera ecc.) rendendo il popolino più becero, ignorante, qualunquista e quindi ancora più innocuo e addomesticato di quanto non sia già.

Ciao


gio2785 (IO):
Ho capito quello che intendi e non è assolutamente campato in aria. Tuttavia rimango dell'idea che i giornali dovrebbero pagarli chi li compra.
Io sono dell'idea che o si danno i finanziamenti a tutti i giornali oppure a nessuno. Le distinzioni sono antidemocratiche nonostante le specificazioni che hai fatto.
I finanziamenti vengono dati perché altrimenti molti giornali chiuderebbero. Io mi domanderei: perché? Perché la gente non li compra più?
Io ho letto spesso "Il manifesto" quindi non ce l'ho con lui in particolare. Tuttavia le vendite di questo come di altri giornali sono crollate. Forse, e i dati confermerebbero queste ipotesi, molti preferiscono informarsi su internet dove è più facile trovare un'informazione libera. Un'informazione fatta anche di opinioni e di liberi dibattiti tra persone come stiamo facendo io e te in questo momento.
Non so se hai sentito parlare del nuovo giornale diretto da Antonio Padellaro che uscirà a settembre in edicola: "Il Fatto Quotidiano". Io credo molto in questo giornale che uscirà senza prendere alcun finanziamento pubblico, ma solo quello dato dagli abbonati e dai lettori.
Vediamo come andrà questo progetto o se fallirà miseramente dimostrando se sia veramente impossibile per un giornale mantenersi da solo con le proprie forze.

Ciao"


Intanto si registrano i primi effetti del finanziamento pubblico ai giornali. Come segnalato anche da Beppe Grillo, nell'ultimo editoriale domenicale del fondatore de "laRepubblica", Eugenio Scalfari, c'è un elogio spudorato nei confronti di Silvio Berlusconi e di come ha gestito il G8 de L'Aquila.
Parole totalmente impensabili da un anziano giornalista da sempre ostile al Cavaliere, da quando è sceso in politica.
Ecco quello che ha scritto in un estratto dell'articolo dal titolo: "Il meritato successo di un abile anfitrione":

"Ultimo argomento: il successo di Berlusconi e quindi dell'Italia, perché è vero che nei vertici internazionali un successo del governo è patrimonio comune al di là dei partiti e delle persone.

Berlusconi ha avuto successo, ha ricevuto complimenti da tutti, ha evitato con abilità i guai che incombevano sul suo capo e di questo gli va dato atto.

Per che cosa è stato complimentato? Per il suo ruolo, magistralmente ricoperto, di padrone di casa. Se lo è meritato."

Come ha scritto Beppe in un suo post:

"Il G8, lo scrivono i giornali inglesi e americani, lo ha dichiarato Rifkin, non ha prodotto nulla. Una passarella per lo psiconano. Scalfari è meglio di Giordano, superiore a Belpietro, una spanna sopra a Fede. I soldi, si sa, danno alla testa."

2 commenti:

Pasquale ha detto...

Bel blog, e bel post complimenti. Posso aggiungerti alla lista sul mio?
Ne sarei onorato. P.S. Controlla Adsense. A buon intenditor... ;)

Giovanni Tonetti ha detto...

"Ne sarei onorato"... troppo gentile!
Certo che puoi aggiungermi, anzi mi faresti contento.

Purtroppo ho avuto problemi con AdSense e ho scelto come alternativa Oxado. Fino adesso ho "guadagnato" solo pochi spiccioli. Lo faccio soprattutto per piacere.

Ciao