lunedì 21 maggio 2007

L'ipocrisia (conclusioni)

Prima di arrivare alle conclusioni vorrei citare un giusto appello del presidente della Cei Monsignor Angelo Bagnasco:

"[...] Serve più carità sociale "per le famiglie bisognose che sono sempre di più e vanno aiutate. Il ceto medio si sta impoverendo" [...] "La nostra esperienza diretta - ha detto - registra una progressiva crescita del disagio economico sia di una larga fascia di persone sole e pensionate, sia delle famiglie che fino a ieri si sarebbero catalogate nel ceto medio". Proporzionalmente, ha aggiunto, "c'è un ulteriore schiacciamento delle famiglie che avremmo definite povere". Dalle segnalazioni ricevute, ha spiegato il presidente della Cei, "la situazione attualmente più esposta sembra essere quella della famiglia monoreddito con più figli a carico dove spesso con difficoltà si arriva alla fine del mese. E' da questa tipologia di famiglie che viene oggi alle nostre strutture una richiesta larga e crescente, per lo più mascherata e nascosta per dignità, di aiuto anche con i pacchi viveri che parevano definitivamente superati" [...]"

Su questo punto non si può che essere d'accordo con Bagnasco. Ci sono molte famiglie monoreddito che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Questo non è un problema solo attuale ma avviene da molto tempo perché in Italia c'è il brutto vizio di parlare tanto di famiglia (vizio tipico a volte anche della Chiesa...) ma per le famiglie poi ci sono pochi aiuti a differenza di paesi a noi vicini come la Francia.
L'unica cosa però, e qui riprendo il filo del discorso, la scesa in campo della Chiesa Cattolica sui DICO mi sembra una voglia di mettere in contrapposizione la famiglia nata dal matrimonio e le coppie di fatto. Le due cose non sono in contrapposizione. La nominata Francia che è uno dei paesi che sostiene di più la famiglia (infatti si sta registrando negli ultimi anni una crescita della fecondità e questo non è un dato casuale...) ha anche una legislazione che attraverso i tanto famosi PACS, cioè "Patto Civile di Solidarietà", da dei diritti alle coppie di fatto. In fin dei conti se si aiuta una coppia non nata dal matrimonio ma che ha comunque uno o più figli che male c'è? Se due persone che si vogliono bene, etero od omosessuali che siano, vivono insieme da tempo condividendo ogni giorno le gioie e le difficoltà che presenta la vita, che male c'è se alla morte di uno dei due, l'altro possa ottenere una pensione di reversibilità o subentrare nel contratto d'affitto? E che male c'è se sono omosessuali e quando uno dei due si ammala lo può andare a visitare all'ospedale?
Appunto... che male c'è?
Basta, si sta veramente esagerando e si sta creando una divisione così forte per una legge di civiltà.
Non si parla di matrimonio omosessuale o di adozione dei figli per le coppie omosessuali. In realtà la paura di alcuni è che i DICO siano solo un primo passo verso una legislazione come quella spagnola.
Questo è un discorso sterile che non porta da nessuna parte! Non si possono fare discorsi su una legge che non c'è ma che si pensa sia in potenziale.
Diverso è il discorso se dietro alle dure posizioni contro i DICO è nascosto un atteggiamento omofobico che considera gli omosessuali dei perversi come i pedofili o gli incestuosi. E questa non è una mia supposizione ma niente meno che la posizione del sopra citato Bagnasco:

""Perché dire no, oggi, a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell'incesto o della pedofilia tra persone consenzienti?" [...]"
(fonte: Repubblica.it del 31 marzo 2007)

Ovviamente come ogni bravo politico che si rispetti, si è detto che è stato frainteso...
E' normale che poi si fanno delle logiche supposizioni sull'omofobia di molti cattolici ma soprattutto di chi guida la Chiesa Cattolica. Quindi non si dovrebbe stupire Bagnasco quando nei giornali di oggi ha detto:

"[...] non è vero nulla che "la chiesa è omofoba visto che accoglie tutti senza differenze" [...]"
(fonte: Repubblica.it di oggi)

Inoltre quando si organizza una così grande manifestazione come quella del Family Day a sostegno della famiglia nello stesso giorno della ricorrenza della legge sul divorzio, Bagnasco non si dovrebbe stupire della forte contrapposizione tra laici e cattolici che ne scaturisce(come se le due cose non possano convivere insieme...) quando dice:

"[...] si è detto molto preoccupato riguardo "il rischio di una contrapposizione strumentale tra laici e cattolici" [...]"
(fonte: Repubblica.it di oggi)

Ma i problemi delle famiglie sono nati adesso? Prima andava tutto bene? I partecipanti al Family Day non si sentono presi in giro (per non usare un altro termine che sarebbe più appropriato...) quando ad andare a favore della famiglia tradizionale ci sono politici come Berlusconi e Casini che non dovrebbero parlare proprio vista la loro situazione privata? Casini o Berlusconi forse non sono mai andati in Parlamento e non hanno mai avuto modo di fare qualcosa di più concreto per la famiglia?
Vabbè, lascio a voi giudicare la coerenza di simili personaggi politici e se vi siete persi le precedenti "puntate", qui sotto vi rimando agli altri miei interventi:

(4 - fine)

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