mercoledì 21 novembre 2007

Rivotiamo.it: dubbi sulla sua serietà

Non finiscono i proclami trionfalistici di Silvio Berlusconi dopo i 10 milioni di firme che è riuscito a raccogliere per chiedere la caduta del governo Prodi.
Molti dubbi però ci sono dietro la veridicità di un numero così inverosimilmente elevato.
La prima cosa evidente è la rapida crescita della cifra che domenica sera ammontava a 7 milioni, il giorno dopo arrivava ne "Il Giornale" a 8 milioni, fino ai famosi 10 milioni raggiunti nel corso della stessa giornata. Per carità, tutto può essere ma ciò vorrebbe dire che centinaia di migliaia di persone ogni ora si sono messe a firmare.

La cosa che più genera stupore e a volte ilarità è il sistema di firma elettronica, totalmente gratuito, a disposizione di tutti nel sito www.rivotiamo.it .
Nel mio post di ieri vi avevo fatto notare un video, pubblicato anche sul blog di Beppe Grillo, dove si dimostra come sia estremamente facile utilizzare nomi fittizi come ad esempio un Babbo Natale napoletano.
La firma era considerata valida da chi aveva creato il sito e all'inizio anche conteggiata.
In seguito probabilmente si saranno resi conto che molti si divertivano ad usare nomi di fantasia e quelli più eclatanti come Karl Marx e Adolf Hitler hanno provveduto a cancellarli.

Sul sito, per eliminare ogni dubbio, è presente anche una lista dei firmatari con una nota iniziale che sottolinea come verranno cancellate le firme false dei burloni:

"Il numero di protocollo totale delle firme indicato nell'elenco sottostante è superiore a quello delle adesioni certificate, perchè depurato dalle adesioni palesemente false che simpatizzanti del governo inseriscono per disturbare la nostra iniziativa."

Non solo si potevano falsificare le firme digitandole manualmente, ma si potevano realizzare programmini molto semplici che automatizzavano il tutto generando nomi, cognomi, CAP ed email casuali combinando lettere e numeri.
Guardate ad esempio questo video:



Come è stato specificato nel filmato, dati così falsi sono facilmente riconoscibili e quindi eliminabili.
Diverso il discorso se si prendono i dati ad esempio dalle liste elettorali o da siti come questo: http://www.fakenamegenerator.com/ .

Sicuramente prenderanno nuove misure come ad esempio l'identificazione del numero IP per non far firmare più di una volta da uno stesso computer.
Anzi, a detta del responsabile comunicazione elettorale e internet di Forza Italia, l'On. Antonio Palmieri, tali misure sono state già prese in considerazione come si legge da questa lettera inviata oggi a "Punto Informatico":

"Da antico iscritto a PI, ringrazio per l'attenzione riservata a www.rivotiamo.it Ogni iniziativa può essere criticata e la nostra non fa eccezione. Per valutarla compiutamente però bisogna considerare una serie di elementi che voglio condividere con i lettori di PI.

Premessa. Rivotiamo.it era parte di una azione molto più ampia. La mobilitazione era incentrata sui gazebo, punto di raccolta dei moduli inviati a casa dei soci di Forza Italia e luogo aperto a tutti i cittadini che avessero condiviso la raccolta firme. Dato il numero degli utenti della Rete e le abitudini di uso dell'internet in Italia, era evidente che l'obiettivo dichiarato della mobilitazione, cinque milioni di firme, si sarebbe raggiunto tramite i gazebo. Rivotiamo.it era il "supergazebo" on line, destinato a raccogliere le adesioni di quanti erano impossibilitati a recarsi fisicamente ai gazebo. Per questo l'obiettivo di Rivotiamo era di 50.000 adesioni, pari all'uno per cento del totale.

Ciò premesso, abbiamo scelto di rendere il più semplice possibile l'adesione on line e insieme messo in atto alcune misure per garantire che le adesioni fossero vere: filtro ip; presidio con cancellazione delle iscrizioni palesemente false; avvertenza posta all'inizio della lista dei firmatari; visibilità del registro degli aderenti, con tanto di nome e indirizzo, per dare massima trasparenza alla raccolta adesioni.
Siamo stati travolti anche noi, come ai gazebo, dal successo dell'iniziativa. Nei prossimi giorni completeremo la pulizia della lista delle firme raccolte nel fine settimana.

Concludo invitando a guardare non il dito ma la luna:
a) Come è avvenuto il 14 ottobre, anche lo scorso fine settimana c'è stato un grande evento di partecipazione popolare. Al di là di come ciascuno la pensi, questo è un bene per la democrazia e per l'Italia.
b) Rivotiamo.it ha confermato il ruolo della Rete come uno dei luoghi che favoriscono la partecipazione dei cittadini alla politica. Oltre all'adesione on line, migliaia sono stati i moduli raccolta firme scaricati e restituiti compilati via fax o ai gazebo. Anche questo dovrebbe far piacere a chi "ama" internet.
c) È evidente che sia per garantire la fondatezza di questa iniziativa che per coinvolgere i firmatari in future mobilitazioni a noi interessa che le adesioni, su carta e on line, siano tutte vere. Se avessimo voluto sparare numeri a casaccio per andare sui media ci saremmo comportati ben diversamente, come altri fanno senza alcun problema. A noi invece interessava un bel risultato e porre le premesse per un rapporto diretto con i nostri sostenitori.
Questo è ciò che abbiamo realizzato.

Grazie per l'attenzione."

Vi convince?
A me i dubbi iniziali restano e continuo a pensare che quella di domenica è stata solo un'operazione di marketing.
Ben diverso dal Partito Democratico o da quello che sarebbe dovuto essere il suo omologo nel centrodestra.
Qui non si è scelto nessun leader ma ha fatto tutto il Cavaliere senza far sapere niente fino all'ultimo ai suoi elettori.
Bel concetto di popolo e di democrazia!

A proposito vi posto qui sotto l'ultimo articolo di Beppe Grillo "L'informazione è alla base della democrazia", di cui ne condivido pienamente l'analisi:

"Tutti sanno che Forza Italia è (era?) un partito di plastica. Lo psiconano lo ha confermato domenica. Un partito non si scioglie per volontà di una sola persona. Si tiene di solito un congresso degli eletti, si discute del programma, del nuovo nome. Poi si decide a maggioranza. Così avviene nelle democrazie. Nessuno dei suoi sottopancia, reggicoda, portaborse ha fiatato. E si capisce, senza di lui dove vanno? Sono semplici cortigiani.Il suo partito, comunque lo voglia chiamare, è suo di lui, proprietà privata, una organizzazione telecratica con obiettivi di controllo e di lucro.
I partiti hanno ucciso quel poco che era rimasto della democrazia eliminando il voto di preferenza. La prima azione dell’Unione doveva essere la restituzione di un diritto fondamentale ai cittadini: quello di scegliersi il candidato. Non è successo. Ora si discute di proporzionale alla tedesca, di maggioritario alla svizzera e di doppio turno alla francese. Ma di cosa stanno farneticando? Nel 2005 avete adottato la messa in c..o all’italiana con la nuova legge elettorale, di questo dovete parlare.
Nessuno che faccia una premessa, che dica che se si copiano i meccanismi elettorali di una democrazia bisogna adottarne prima le basi, i fondamentali.
Ed è un punto cardine in Germania, in Spagna, in Francia, in ogni Paese degno di questo nome, che non si può avere una presenza dominante nell’informazione e, allo stesso tempo, fare politica. Per gli altri partiti è come combattere contro il campione dei pesi massimi con un braccio legato dietro alla schiena.
Il fenomeno Berlusconi non è compatibile con la democrazia. I suoi giornali, le sue televisioni non sono compatibili con la sua presenza in politica. Di questo devono discutere subito Veltroni, Prodi, Fini, Bertinotti e tutti gli altri: di una informazione democratica, non di sigle e percentuali. Ma non lo faranno perchè, anche loro, ne hanno dei benefici.
La democrazia è diventata marketing. Lo Stato è fuori dal controllo dei cittadini. Riprendiamoci l’informazione.
V-day - 25 aprile - V-day – 25 aprile."

0 commenti: