lunedì 12 novembre 2007

Gabriele Sandri: morire ingiustamente per andare a vedere una partita

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C'è qualcosa che non va in Italia se un ragazzo di 26 anni muore in autogrill colpito da un poliziotto.
Al di la della ragioni che stanno dietro a quanto accaduto, un uomo delle forze dell'ordine non può sedare una rissa sparando dei colpi d'arma da fuoco.
La tragedia che ha scatenato un'ondata di tafferugli in tutto il Paese, è avvenuta domenica mattina in un'area di servizio a Badia al Pino, vicino ad Arezzo.
Secondo quanto si apprende dai mezzi di informazione, un gruppo di tifosi della Juventus e della Lazio si sono scontrati davanti questo autogrill e un agente della Polstrada ha fermato la macchina dall'altra parte della strada azionando le sirene. Ad un certo punto avrebbe preso la decisione di scendere dalla macchina e da notevole distanza ha sferrato due colpi d'arma da fuoco.
Un colpo purtroppo è stato fatale uccidendo il giovane Gabriele Sandri che si trovava dentro una Renault Megane.
Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe ha detto in una conferenza stampa che «è stato un tragico errore»: «Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone, che non erano stati individuati come tifosi, degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima».

Penalmente l'agente accusato rischia molto. E' da accertare se c'è stato omicidio colposo o volontario.
Nel primo caso si rischia una reclusione fino a 5 anni, mentre nel secondo, si può arrivare fino a 21 anni.
Solo se c'è stata una legittima difesa l'agente non rischierebbe nulla. Tutto fa pensare che questa ultima ipotesi è da escludere in quanto, proprio dalle parole del questore di Arezzo, è stato un "tragico errore" avvenuto nel tentativo di sedare "i tafferugli tra due esigui gruppi di persone".
Per questo, l'ipotesi più probabile è quella dell'omicidio colposo.

Fatto sta che un ragazzo è morto stando seduto all'interno di una macchina.
Gabriele Sandri aveva due grandi passioni: la Lazio e la musica. Nel suo blog si descriveva così:

"Commerciante,nato a Roma 25 anni fa..inizia a coltivare la sua passione per la musica in piena era "rave"(prima parte anni 90)..Il suo primo disco lo compra a 13 anni(Robert Armani ambulance Acv records)..i suoi primi vinili comincia a farli girare nei sabati pomeriggio della capitale(ALIEN,FOLLIA,GILDA)..da lì ecco arrivare le prime serate(VAMP,VELENO,ALIEN,PIPER).. Nel 2002 arriva la sua prima stagione estiva in Costa Smeralda [...]"

Lavorava in un negozio di abbigliamento alla Balduina ma spesso la sera faceva il dj in molti locali romani. L'ultimo suo giorno di lavoro è stato proprio ieri sera, nel noto locale "Piper".
Ora improvvisamente tutto è finito, lasciando soli i propri familiari e tutti i suoi amici che non perdono occasione per esprimere la propria vicinanza.

Come era facilmente prevedibile, una notizia del genere ha provocato un'enorme spirale di proteste. Forse la cosa che ha fatto riscaldare più gli animi sono state le notizie scarse e frammentarie che si sono susseguite nell'arco di tutta la mattinata.
All'inizio infatti si era detto che la morte sarebbe avvenuta a causa di uno scontro violento tra tifosi. Solo molto dopo è stato accertato che ad uccidere Gabriele è stato un poliziotto.
La prima mossa del Viminale in accordo con il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete e quello della Lega, Antonio Matarrese è stata quella di rinviare la partita Inter-Lazio e di far cominciare le partite domenicali con dieci minuti di ritardo come segno di lutto.
Evidentemente questo non è bastato perché dopo pochi minuti dal fischio d'inizio si è dovuta sospendere anche la partita Atalanta-Milan perché gruppi di tifosi imbestialiti tentavano di sfondare le barriere ed invadere il campo.
Cortei e proteste si sono moltiplicate velocemente al di fuori degli stadi creando veri atti di guerriglia urbana.
Roma è stata messa a ferro e fuoco bruciando cassonetti e distruggendo ogni cosa provocando numerosi feriti al grido di «Assassini, assassini» rivolto alle forze dell'ordine.
Si è reso necessario rinviare così anche la partita Roma-Cagliari che si sarebbe disputata alle 20.30 allo Stadio Olimpico.

E' grave che anche questa volta si sia commesso un probabile abuso di potere da parte delle forze dell'ordine. Eventi del genere purtroppo si stanno ripetendo un po' troppo spesso, basti ricordare il caso di Aldo Bianzino, morto in una cella di isolamento per essere stato trovato in possesso di alcune piantine di marijuana, quello di Federico Aldrovandi, ragazzo di 18 morto in una colluttazione con la polizia e i noti fatti del G8 di Genova.
Purtroppo però c'è da evidenziare e deplorare nel modo più assoluto la reazione violenta della gente che vuole in qualche modo vendicare il sangue di Gabriele Sandri spargendo altro sangue tra le forze dell'ordine.
Mi sembra una cosa ovvia ma forse non lo è: non si può condannare un'intera categoria per colpa di qualcuno che se ne approfitta del proprio potere!
Tra di loro ci sono ragazzi che per mille euro al mese rischiano la vita per il nostro bene, anche durante le domeniche passate allo stadio.
A loro bisogna comunque portare rispetto.
L'errore di pochi non si può riversare sui più.
Quando succedono simili eventi è normale che si perda un po' di lucidità ma questo non giustifica comportamenti teppistici.
Dire che tutti i poliziotti sono dei delinquenti è al pari di quelli che affermano che tutti i romeni sono dei ladri, assassini e stupratori.
Si è ignoranti allo stesso livello.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Erano tifosi napoletani (...) della Juve non dell'Inter

Giovanni Tonetti ha detto...

Grazie, avevo sbagliato a scrivere. Ho corretto subito.