martedì 9 ottobre 2007

La sanità in America

Negli Stati Uniti se non hai i soldi puoi anche morire. Non interessa nulla al Paese capitalista per eccellenza. Valgono molto di più gli interessi delle case farmaceutiche che quelli dei malati a basso reddito.
Non per niente Michael Moore ha girato un film-documentario dal titolo "Sicko", presto anche in Italia, che dimostra come sia pessima la sanità negli USA.
Non si ha pietà di fronte nemmeno ai bambini malati. O almeno non ha pietà il Presidente guerrafondaio e repubblicano George W. Bush.
Graeme Frost è un bambino di 12 anni che sta smuovendo la società civile americana a proposito degli aiuti sanitari ai minori.
All'età di 8 anni la macchina del padre sbandò e fu gravemente ferito. Per anni è stato assistito e ora è ritornato a camminare. Se lo Stato federale non avesse pagato l'assistenza medica, sicuramente adesso sarebbe in gravi condizioni.
La famiglia di Graeme ha usufruito dell'assistenza gratuita perché il reddito del padre è di 36 mila dollari l'anno e quindi rientrava nel programma di assicurazione pubblica Schip. Tale programma introdotto nel 1997 dall'allora Presidente democratico Bill Clinton, ora doveva essere rifinanziato, ma Bush si è messo di traverso.
Finora sono assicurate solo quelle famiglie che hanno un reddito inferiore ai 40 mila dollari all'anno, mentre la proposta dei democratici era quella di estenderlo a chi ha un reddito di 60 mila dollari, secondo il testo del Senato, o 83 mila dollari, secondo il testo della Camera.
Una proposta più che giusta se si pensa che un'assicurazione privata costa come minimo 10 mila dollari all'anno. Una cifra esorbitante anche per chi ha un reddito superiore ai 40 mila.
Ma forse parlo così perché sono un socialista, comunista, bolscevico, marxista e anche stalinista...
Forse parlo così perché sono anti-americano...
No, parlo così perché inorridisco all'idea che tutti gli aspetti della vita sociale debbano rientrare all'interno delle logiche di mercato! Non si può sempre pensare al profitto!
La riforma democratica sarebbe stata del tutto indolore dal momento che un leggero aumento del prezzo delle sigarette avrebbe procurato i finanziamenti necessari. Ma evidentemente contano più le aziende del tabacco per Bush.
Sia alla Camera che al Senato la nuova proposta ha avuto un larghissimo consenso. Ma in america il potere del Presidente è enorme e può porre il veto.Bush ovviamente non ha esitato di farlo dimostrando ancora una volta tutta la sua insensibilità.
Ecco qual è stata la sua motivazione:

«Io credo nella medicina privata, non in un sistema sanitario guidato dal governo federale. [...] La legge spingerebbe la sanità in questo Paese nella direzione sbagliata: questo programma era stato creato per aiutare i bambini delle famiglie che non potevano pagare un'assicurazione privata, ma ora la si trasformerebbe in un programma per famiglie con bambini che guadagnano fino a 83 mila dollari. La copertura governativa finirebbe per sostituire la copertura privata per molti bambini. [...] Se la legge fosse in vigore un bambino su tre passerebbe dalla copertura privata a quella pubblica. Il nostro scopo dovrebbe essere di dare ai bambini che non hanno assicurazione una copertura privata, non spostare chi ha quella privata sul pubblico»

Come hanno fatto a votare un uomo del genere? Io ancora me lo domando dopo la sua rielezione avvenuta nel 2004.
Forse la maggioranza degli americani sono tenuti all'oscuro di molte cifre.
OGNI ANNO si spendono 500 MILIARDI DI DOLLARI per pagare gli stipendi ai militari.
La guerra in Iraq, oltre a contare migliaia di morti nell'esercito, è costata 620 MILIARDI DI DOLLARI (ma forse lì Bush ha fatto i conti "giusti" perché probabilmente avrà considerato il ritorno economico "a lungo termine" dato dal controllo dei giacimenti di petrolio presenti in quello Stato...).
Il debito pubblico USA è di circa 3 MILA MILIARDI DI DOLLARI (tanto sanno che nessuno al mondo gli metterà mai i "bastoni tra le ruote"...).
E dopo tutte queste cifre ci si scandalizza per quella, a confronto, RIDICOLA spesa di 35 MILIARDI DI DOLLARI per aiutare le famiglie meno abbienti con un minore malato a carico?! Roba veramente da non crederci.

Per questo teniamoci stretto il nostro welfare state. Si può ovviamente migliorare, come ogni cosa di questo mondo, ma non è da cancellare.
Quando si sentono politici come soprattutto quelli di centrodestra che allegramente parlano di tagli alla spesa pubblica, stiamo ben attenti perché eccessivi tagli provocherebbero la fine dello stato sociale. Non facciamo paragoni assurdi, gli Stati Uniti e l'Europa sono due continenti diversi, due politiche diverse, due culture diverse. Sono molte le cose che ci uniscono ma anche quelle che ci dividono.
Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre politiche sociali e non gridare allo "Stato assistenzialista". Ci sono cose da mantenere anche se economicamente sconvenienti.
Non bisogna solo parlare di malasanità. Questa c'è senz'altro ma come ha sostenuto la madre della mia amica Eugenia Bellini, scampata dal crollo della terrazza ad Amalfi, in collegamento telefonico alla trasmissione "Piazza Grande":

«la malasanità esiste soltanto per il taglio dei fondi che si fa sulla sanità. Abbiamo personale e persone umanamente e professionalmente preparate»

Quindi stiamo attenti ad invocare troppo i tagli in qualsiasi direzione, un giorno ce ne potremmo pentire.

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