mercoledì 3 ottobre 2007

Veltroni a favore del P2P?

A volte mi resta difficile comprendere bene cosa voglia Veltroni.
Sembra spesso dire tutto e il contrario di tutto.
E' un buon sindaco ma forse pecca eccessivamente nel voler convincere tutti.
Giovedì scorso, 27 settembre, alla Protomoteca del Campidoglio a Roma, si svolgeva l'incontro DFIR-Italy 2007 (Dialogue Forum on Internet Rights) dove si parlava delle nuove tecnologie, di internet e la libertà di espressione.
In questo incontro ha partecipato anche l'attuale sindaco di Roma e leader del PD in pectore, facendo delle affermazioni molto interessanti seppur vaghe.

Come prima cosa ha elogiato il ruolo e le potenzialità del web sottolineando il pericolo della censura:

"La rete è lo specchio e la cartina di tornasole del grado di democrazia di un paese. Non possiamo non guardare con preoccupazione il controllo asfissiante e la censura esercitata ancora in molti paesi, dove si mettono persone in carcere per aver espresso la propria opinione su siti web o sui blog, o dove la navigazione è filtrata [...] Le tentazioni verso misure di controllo, registrazione, osservabilità del traffico, seppur dettate in alcuni casi da ragioni di lotta al terrorismo e di legittima preoccupazione sulla sicurezza, spesso si configurano come pure restrizioni della libertà, in molti casi di dubbia efficacia e realizzabilità pratica"

Dopo ha fatto un'apertura nei confronti della condivisione senza scopi di lucro, argomento interessante per i numerosi scaricatori che utilizzano programmi P2P come il celebre Emule:

"Inviterei però a non ricadere solo e sempre nella visione angusta in cui le parole 'scambio o condivisione su Internet' evochino immediatamente la violazione di copyright, la pirateria, le copie illegali. Voglio pensare all'aspetto alto della condivisione"

Su questo punto mi trova d'accordo ma... che vuol dire?
Cosa ha in mente? Revisionare la legge Urbani sul diritto d'autore?
Oppure come al solito è solo una discettazione filosofica priva di concretezza?
Mah...
A proposito di messaggio concreto, ecco come conclude l'incontro con una descrizione della rete, affascinante ma forse fin troppooniristica:

"la rete è di tutti ed è diventata un bene comune come l'acqua, l'aria e il mare ma a differenza di questi non è neanche possibile definirne e gestirne i confini territoriali. Non c'é spazio aereo nazionale e non ci sono acque territoriali della rete. Ed è per questo che il governo sovranazionale della rete deve essere un punto irrinunciabile"

Ma come "non è neanche possibile definirne e gestirne i confini territoriali"... Se vogliono riescono a tracciare chiunque, a riconoscere ad esempio attraverso l'indirizzo IP da che Paese ti connetti e anche che sistema operativo usi. Quindi discorso abbastanza privo di fondamento.
Non considero assolutamente un "punto irrinunciabile" dare vita ad un "governo sovranazionale della rete", lo trovo proprio inutile. Già ci sono troppi organismi internazionali dove si può discutere di tutto, non vedo la necessità di costituirne un ulteriore.

Mi viene in mente un'intervista a Maurizio Crozza realizzata da Elena Martelli, pubblicata sul n° 1019 del 28 settembre 2007 del settimanale "Il venerdì", dove ad un certo punto il comico parla di una sua possibile imitazione di Veltroni definito «ma-anchista»:

"[...] Ci sarà un Veltroni fatto da Crozza?
(serissimo) «Veltroni lo sto studiando perché ha lanciato una nuova corrente di pensiero. Il "ma-anchismo" ossia il "ma-anche": (proclamando) Noi siamo per la tolleranza razziale ma anche per il Ku Klux Klan. Siamo per la libertà ma anche per la schiavitù... non possiamo lasciarla alla destra. Noi siamo dalla parte di chi paga le tasse, ma anche dalla parte degli evasori... beh, non possiamo lasciare gli evasori alla Lega. Così come siamo per la politica fuori dalla Rai, ma anche per la politica dentro alla Rai. Almeno: se piove, anche dentro. Il ma-anchismo di Veltroni è bellissimo. [...]»"

A tal proposito, ricordo che da domenica 14 ottobre alle 21.30 su La7 ricomincerà il divertente programma di Maurizio Crozza "Crozza Italia Live" che quest'anno ha la caratteristica di andare in diretta.

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