sabato 27 ottobre 2007

Il mio blog è un' "organizzazione imprenditoriale"?

Il 24 ottobre la legge "censura Internet" Levi-Prodi ha cominciato il suo iter parlamentare approdando alla Commissione cultura della Camera. Ricardo Franco Levi, il principale responsabile del discusso disegno di legge approvato il 12 ottobre nel Consiglio dei Ministri, ha detto: «Vi propongo di prendere in considerazione un comma aggiuntivo all'articolo 7. È un suggerimento per lavorare insieme, come del resto per tutto il resto del provvedimento».

Apparentemente il problema sembrerebbero risolto con l'esclusione dall'obbligo di registrarsi al ROC ("Registro Operatori di Comunicazione") a chiunque abbia un semplice blog o sito personale.
Tuttavia non è del tutto chiaro perché è stato aggiunto un comma all'articolo 7 dove è scritto:

"Sono esclusi dall'obbligo di iscrizione al Roc i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro"

Cosa significa "organizzazione imprenditoriale del lavoro"? Se chi come me ha delle pubblicità contestuali ad esempio con Google AdSense od Oxado, è un imprenditore? Io che guadagno in modo ridicolo qualche centesimo al mese, mi devo iscrivere e pagare tasse sicuramente superiori ai possibili guadagni?
Tra l'altro, se apro un sito per vendere scarpe, oltre ad essere un piccolo imprenditore, divento anche un "produttore editoriale"? Mi devo procurare e pagare un direttore responsabile iscritto all'albo per non avere guai con la legge?

Ma siate seri, cancellate del tutto il ddl e non se ne parla più.
Al potere ci sono "ottuagenari eletti da settantenni"!
Questo non lo dico io ma addirittura il "Times" all'interno dell'articolo "A geriatric assoult on Italy's bloggers" di Considerando gli standard del G8, l’Italia è un Paese strano. Per farla semplice, è una nazione di legislatori ottuagenari eletti da settantenni, i pensionati. Tutti gli altri non contano". E ancora: "L’intento della proposta di legge, come è stato scritto quando è passata al vaglio del Consiglio dei Ministri, sarebbe quello di mettere il bavaglio ai bloggers, che ormai rappresentano un vero guaio per quelli che sono al potere". Inoltre, dopo aver descritto l'attuale Presidente del Consiglio Romano Prodi come un "arzillo sessantottenne" che ha battuto un Berlusconi settantunenne, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come un ottantaduenne che aveva 20 anni quando i tedeschi si sono arresi al termine della seconda guerra mondiale, c'è un elogio del "crociato (che alcuni definiscono populista)" Beppe Grillo, "un comico diventato attivista diventato blogger" che descrive la realtà dei fatti italiani nel modo più corretto.

Che bella figura. In Occidente essere accusati di limitare la libertà di informazione e di pensiero è un richiamo pesante. Lo si è fatto anche durante il governo del centrodestra di Silvio Berlusconi, quando ben 6 reti televisive erano controllate direttamente o indirettamente da lui stesso. Senza poi considerare i giornali e le riviste di cui è il padrone.
Si sperava che le cose sarebbero cambiate e invece si ricommettono gli stessi errori. Magari lo scopo era quello di mettere in difficoltà proprio il "crociato" Grillo che riesce a mobilitare, sia dentro che fuori dalla Rete, una marea di gente che non si sente più rappresentata nelle istituzioni.

La critica del "Times" è solo una tra le più autorevoli espresse all'estero. Ad esempio ne ha parlato anche "Boing Boing", il terzo blog del mondo, nel post intitolato "Italy Proposes a Ministry of Blogging with mandatory blog-licensing".

Perciò non bisogna abbassare la guardia e continuare a vigilare sui futuri sviluppi di questi disegno di legge. La blogosfera comincia a influire sul mondo reale e non ci possono nascondere più niente.

1 commenti:

Uriele ha detto...

bona ragazzi. Esiste il codice civile:

Art. 2082 Imprenditore
E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata (2555, 2565) al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (2135, 2195).

Sono soggetti all'obbligo dell'iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:
un'attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
un'attività intermediaria nella circolazione dei beni;
un'attività di trasporto per terra, o per acqua o per aria;
un'attività bancaria o assicurativa;
altre attività ausiliarie delle precedenti (1754).
Le disposizioni della legge che fanno riferimento alle attività e alle imprese commerciali si applicano, se non risulta diversamente, a tutte le attività indicate in questo articolo e alle imprese che le esercitano

Gli ads di Google non sono una forma imprenditoriale, i dvd che Grillo vende sul suo blog sì! Se uno fa il giornalista è giusto che sia soggetto alle leggi del giornalismo, se uno scrive le sue minchiate su un blog, anche critiche politiche, ma non ne fa una professione allora non sta facendo un'attività di impresa organizzata. Non è difficile... I Blog non avranno problemi, al massimo qualche blog star che ne ha fatto una professione