mercoledì 27 giugno 2007

Non scaricate illegalmente: fatelo per i produttori di popcorn!

Dai tempi del mitico Napster, le Major hanno attaccato con ogni mezzo chi scarica dalle piattaforme P2P ("Peer To Peer").
Ad esempio, chi è che non ha mai visto questo video prima di qualsiasi film affittato in videoteca o al cinema?



Purtroppo le Major non capiscono che attaccare il p2p è come combattere contro i mulini a vento perché il fenomeno è inarrestabile. Sebbene ultimamente grazie a servizi legali come iTunes per scaricare musica, il fenomeno del p2p stia diminuendo, le cifre rimangono sempre enormi.
Ormai la frase "cercalo su Emule" è popolare quanto "trovalo su Google"!
A mio avviso le Major dovrebbero aprirsi a questo nuovo mondo digitale dando delle piccole concessioni e non arroccandosi su posizioni impossibili.
Tempo fa parlai di un'interessante iniziativa voluta e realizzata da Peter Gabriel il quale ha creato un sito, We7.com, da dove è possibile scaricare musica gratuitamente e legalmente in quanto a pagare i diritti ci sono circa 7 secondi di pubblicità all'inizio di ogni brano.
Vedremo quanto avrà successo anche se c'è da dire che fino adesso ci sono solo etichette indipendenti.
Un'altra via possibile potrebbe essere quella di permettere lo streaming gratuito via internet con a fianco dei piccoli sponsor tipo quelli offerti da Google Adsense.
Invece niente, le Major non cedono di un millimetro e stanno aprendo cause legali contro chiunque e qualunque cosa. Basti pensare alle numerose cause pendenti contro YouTube: hanno aspettato che il fenomeno crescesse per cercare di raccattare qualche profitto extra!

Che gli artisti guadagnino qualcosa sono assolutamente d'accordo! Non sono pienamente d'accordo invece con chi considera un diritto vitale lo scaricare gratuitamente. Ma la situazione attuale è assurda.
Le piattaforme legali non sono molto convenienti oltre al fatto che la musica regolarmente acquistata ha un formato blindato, cioè che non funziona su tutti i lettori mp3. E' da ammirare invece la casa discografica EMI che prima di tutti si sta aprendo al nuovo mercato, rilasciando musica priva di DRM (la blindatura di cui parlavo...) facendo pagare una cifra leggermente superiore.
Spero vivamente che qualcosa cambi in modo tale che si ricrei un rapporto migliore tra produttori e consumatori. In teoria infatti è il mercato che deve soddisfare i bisogni dei consumatori. E scaricare una musica o vedersi un film è un bisogno anche se immateriale.

Invece questa apertura pare proprio che non ci sia all'orizzonte. In america addirittura la NBC Universal ha fatto una campagna nella quale si sostiene che scaricare con i sistemi p2p rovina economicamente gli "onesti coltivatori di pannocchie" perché non andando al cinema, sarebbero diminuite le vendite di popcorn.
Questa campagna oltre ad essere abbastanza ridicola, non è neanche veritiera in quanto la vendita dei popcorn è aumentata come non mai negli ultimi anni. Inoltre, il p2p pare faccia bene anche ai cinema visto che, come sostiene dati alla mano "The Hollywood Reporter", nel 2006 la vendita dei biglietti è aumentata del 21% rispetto all'anno scorso.
Ecco la notizia che ne da PuntoInformatico:

"[...] E mentre nei tribunali si combatte una lotta serrata a suon di diritti e pretese di schedature globali, nel vasto e fiorente mondo della propaganda di bassa lega, NBC Universal segna un altro punto, sostenendo addirittura che i cattivi pirati del P2P, facendo calare il numero di biglietti venduti per i cinema, mettono a repentaglio nientemeno che i guadagni degli onesti coltivatori di pannocchie americani, riducendo la distribuzione di popcorn nelle sale e scatenando una reazione a catena, dalle conseguenze devastanti per la moderna economia interconnessa della confederazione statunitense.
Peccato che, come giustamente nota Zeropaid sulla faccenda, gli affari dei suddetti onesti coltivatori vadano bene come mai era successo da alcuni anni, un'informazione di mercato che i poco accorti business man di NBC si sono ben guardati dal controllare prima di fare la sparata.
Peccato inoltre che, come nota il sottoscritto riportando una fonte autorevole come The Hollywood Reporter, in effetti l'industria multimediale delle major cresca su tutti i fronti, con i biglietti da cinema succitati venduti addirittura il 21% in più nel 2006 rispetto all'anno precedente. La notizia è passata piuttosto in sordina, ma i dati dovrebbero provenire da un report confidenziale consegnato dalla stessa MPAA al management di 6 grandi studios."

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