Questa è una notizia grandiosa che darà tranquillità e renderà felici 31 MILIONI di americani che fino ad ora non potevano accedere a qualsiasi tipo di assicurazione sanitaria: IL SENATO AMERICANO HA APPROVATO LA RIFORMA!
Barack Obama ha ottenuto un gran successo che lo farà passare alla storia. Come fosse una sorta di Babbo Natale, alla vigilia di Natale ha fatto in modo che al Senato passasse la contestatissima riforma grazie alla quale la copertura assicurativa coprirà il 94% degli americani.
La riforma è passata alle 7.16 del mattino con 60 voti a favore e 39 contro. Certo, per accontentare i senatori dissidenti sono state fatte delle regalie poco condivisibili: 100 milioni al centro medico dell'Università del Connecticut, 500 milioni al Massachussettes, 100 milioni al Vermont, una clausola da 5 miliardi per "salvare" i nonni della Florida che rischiavano di perdere l'assicurazione Medicare, ecc.
Si sa però che in politica a volte i compromessi sono purtroppo necessari in modo particolare quando si vanno a riformare settori e leggi molto delicati. Ricordiamo infatti che la campagna dei repubblicani è stata spietata in questi mesi. Hanno fatto passare Barack per un comunista, per uno che avrebbe spinto le persone all'eutanasia... insomma, tesi fuori dal mondo, propagate da chi coltiva i propri biechi e sporchi interessi.
Non mancano però critiche che possono essere mosse. La riforma infatti costerà un patrimonio: ben 871 miliardi di dollari che si vanno a sommare ai soldi spesi per fronteggiare la pesante crisi economica e alle ingenti (ed evitabili o quantomeno ridimensionabili) spese militari. Inoltre non si può nemmeno parlare di una vera e propria sanità pubblica. Se i costi sono elevati è proprio perché quello che viene fatto sostanzialmente è dare sussidi alle persone con più difficoltà economiche per comprarsi un'assicurazione privata (difficile qui che le assicurazioni private abbiano posto resistenze...).
Sta di fatto però, che la legge vieta di negare l'assicurazione a chi ha dei precedenti problemi di salute. Chiaramente è questo il nocciolo più criticato dalle compagnie che fino adesso riuscivano in modo infame a negare le cure mediche anche a chi un'assicurazione ce l'aveva. Chiunque abbia visto il film "Sicko" di Michael Moore sa benissimo di cosa sto parlando.
Una vera riforma, quella che aveva in mente inizialmente lo stesso Obama, avrebbe dovuto portare ad un sistema pubblico di assistenza sanitaria in diretta concorrenza con le assicurazioni private. Il testo passato inizialmente alla Camera prevedeva proprio questo, ma al Senato è stata tolta questa clausola. Al Senato il margine dei voti di scarto tra democratici e repubblicani è più esiguo rispetto alla Camera e perciò aver eliminato questa opzione sarà stata una scelta obbligata.
Altri malumori nel fronte più liberal riguardano le restrizioni molto pesanti in materia di aborto. Le sovvenzioni infatti in qualche modo non saranno elargite alle assicurazioni che coprono anche la scelta di interrompere la gravidanza.
Questi problemi e le differenze che intercorrono tra il testo licenziato dalla Camera e quello del Senato, saranno affrontati nelle prossime settimane nella commissione bicamerale. Il testo definitivo sarà firmato dal Presidente non prima di metà gennaio.
Con questa bella notizia auguro a tutti un felice Natale.
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