venerdì 26 marzo 2010

Rai Per Una Notte: ecco la trasmissione completa

Hanno tentato in tutti i modi di far tacere le voci scomode imponendo l'odiosa chiusura dei programmi Rai di informazione prima delle prossime elezioni regionali. Il web ha mostrato tutte le sue potenzialità trasmettendo ieri sera "Rai Per Una Notte", la trasmissione di protesta presentata da Michele Santoro. Il successo è stato enorme, indice che in Italia c'è ancora gente disposta a mobilitarsi in difesa della libertà e della democrazia.


Qui di seguito riporto l'intera trasmissione, caricata dall'utente DiBaRock su YouTube. Lo ringrazio a nome di tutti quelli che come me non hanno potuto seguire la diretta. Grazie!


2 commenti:

senoncifostevoieroidellalibertàcomesifarebbe ha detto...

La parola d’ordine di Gengis Khan era quella di sterminare i nemici. Grazie ad essa costruì uno degli imperi più vasti della storia umana, se non il più vasto. Tutto ciò accadeva nell’Asia del medioevo.
Chi avrebbe mai immaginato che oggi a distanza di quasi mille anni, qualcuno cercasse di imitarne le gesta?
Eppure è successo.

“Raiperunanotte” è stata una scorreria barbara, in cui Michele Santoro si è creduto per un istante di essere il redivivo Gengis Khan, e gli altri tapini i suoi consiglieri. Vedere, infatti, schierati con lui, Marco Travaglio, Gad Lerner, Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Lilli Gruber, Serena Dandini, ha suscitato l’impressione di trovarsi di fronte ad una vera e propria pantomima. Da strabuzzare gli occhi. Dire che hanno fatto pena, è dir poco.

E poi… Roberto Benigni, il toscanaccio che ha recitato Dante, aggrupparsi ad una masnada di veri e propri barbari della democrazia. E il viareggino Mario Monicelli… (mi mancano le parole).

Dicono che in Italia non c’è la libertà d’espressione, né quella di stampa. E poi, di questa libertà approfittano per gettare fango sul nemico che non riescono ad abbattere.

Schiumavano, l’altra sera, per la rabbia. Sembrava l’ultimo assalto di un’orda di sbandati che hanno perso il lume della ragione.
Scendere così in basso non era facile. C’è voluta da parte di Santoro tutta la sua presunzione di essere il nuovo Gengis Khan.

Credo che se la sinistra fa davvero assegnamento su queste scariche sgangherate di odio, abbia ormai poco da dire al popolo italiano. La scelta è evidente: ed è quella di distruggere il Paese, invece di contribuire a migliorarlo.
Mancava a Santoro di indossare la pelliccia del grande mongolo. La stessa sua ambizione di essere il padrone della terra è stata frustata nel momento in cui ha presentato il suo esercito e i suoi condottieri. Forze da esibire al massimo in un cabaret, con tanto di can-can. Cosa volete che siano, se non ballerine fiacche e stremate, quelle che giovedì sono salite sul palcoscenico?

Ma Michele Santoro il suo tornaconto ce l’ha. Finché riesce a tenere la scena, il suo cachet resta alto. Nelle sue trasmissioni, da abile conduttore qual è, fa comparire sempre la piaga dei nostri giorni, la disoccupazione, ma lui con i lavoratori disoccupati che cosa ci ha mai da spartire?

Giovanni Tonetti ha detto...

Ciao "senoncifostevoieroidellalibertà comesifarebbe". Pensala come vuoi, ma paragonare Santoro a Gengis Khan è proprio una sciocchezza. La verità è che Santoro, pur con tutti i suoi difetti, racconta dei fatti spesso scomodi al governo.

Se c'è un'anomalia nella nostra democrazia, è proprio Silvio Berlusconi, che con i suoi potenti mezzi di comunicazione riesce a manipolare la realtà a suo favore arrivando addirittura a fare di tutto per chiudere una trasmissione a lui scomoda. In una democrazia questo non è tollerabile.

Che poi la sinistra, almeno una certa sinistra, non abbia un'idea forte e abbastanza convincente per dare soluzioni ai problemi dei lavoratori e della società in generale... questo è un altro discorso.