E' ormai assodata da tutta la storiografia l'esistenza di Gesù. Sia chiaro che non si parla della sua natura divina che è solamente materia di fede, ma della sua effettiva esistenza storica come uomo ucciso sotto Ponzio Pilato e messo in croce.
Inutile citare i testi sacri o tutte le opere scritte da cristiani perché, seppure testi storici anch'essi, potrebbero essere considerati "di parte" e quindi poco attendibili.
Non bisogna trascurare invece le testimonianze di scrittori non cristiani dei primi due secoli, romani che odiavano i fedeli di questa religione perché considerati dei "sovversivi" che praticavano strani culti. Ecco un sommario di questi scrittori, storici e filosofi, tratto dal sito Christianismus.it:
- Giuseppe Flavio (37-103 circa);
- Cornelio Tacito (54-119);
- Plinio il Giovane (61-112/113);
- Svetonio (70-126 circa);
- Adriano Imperatore (76-138);
- Trifone Giudeo;
- Marco Aurelio (121-180);
- Epitteto (circa 50-circa 120);
- Galeno (129-200 circa);
- Frontone (100-166);
- Luciano di Samosata (circa 120-circa 180);
- Celso (fine del II secolo d.C.);
- Thallos.
Perché affronto questo tema?
Perché navigando su internet ho trovato un interessante post intitolato "E se Gesù Cristo non fosse mai esistito?" scritto da Matteo G.P. Flora dove si rinnega la storicità di Cristo riprendendo delle tesi di Tom Harpur.
Harpur, pastore anglicano (?), nel suo libro "The Pagan Christ", sostiene che il Nuovo Testamento è solamente un testo da leggere in chiave allegorica. Gli "autori" del noto testo sacro sarebbero anche poco originali perché ispirati "interamente" alla mitologia egiziana...
Oddio, non escluderei qualche influenza di questo tipo, ma addirittura usare il termine "interamente" sembra eccessivo.
Ma il punto centrale è un altro.
Per Harpur, ricordo che è un PASTORE ANGLICANO (?), Gesù non è mai esistito ma è solamente una figura simbolica. E' stata la Chiesa Cattolica che ha commesso il "fatale errore" di leggere la Bibbia in modo letterale. Anzi...
Forse per lo studioso ciò non è stato nemmeno un errore, ma un atto voluto per ingannare l'umanità e fondare il proprio potere spirituale e non.
Se è vero che il 25 dicembre, come è scritto nel post menzionato, non indica il giorno della nascita effettiva di Gesù ma la ricorrenza è stata inserita successivamente dalla Chiesa in opposizione ai culti pagani come quello di Mitra, l'esistenza di Gesù come uomo direi che è innegabile.
Riporto a sostegno di questo alcune righe tratte dalla Premessa del libro "Inchiesta su Gesù: chi era l'uomo che ha cambiato il mondo" di Corrado Augias e Mauro Pesce:
"Ci sono state anche domande apparentemente più banali, quelle che ci facciamo a proposito di un qualunque personaggio della storia: dov'è nato? da chi? quando? Poiché siamo nell'anno 2006 dell'era cristiana (5766 dell'era ebraica), dovremmo pensare che egli sia nato in un ipotetico anno zero. Non è così. Gesù è nato verso gli ultimi anni del regno d'Erode, il quale morì nel 750° anno ab urbe condita, vale a dire nel
Infine riporto il commento che ha dato mio fratello Luca all'articolo di Matteo G.P. Flora:
"E’ difficile poter lasciare un commento serio ed esauriente su questo tema in così poco spazio, ma nelle tue osservazioni sei stato in parte impreciso. Contrariamente a quanto dici, il testo degli Annales (XV, 44) di Tacito non è affatto così vago come sembra. Infatti il noto storico, probabilmente non intenzionalmente, ci permette di contestualizzare storicamente la figura di Gesù: “Il loro nome veniva da Cristo, che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato”. Come puoi osservare, possiamo facilmente trarre due date fondamentali: il regno di Tiberio (14-37 d.C.) e la prefettura di Ponzio Pilato (26-36 d.C.). L’effettiva esistenza di Ponzio Pilato è dimostrata dal rinvenimento nel 1961, a Cesarea Marittima, di una lapide calcarea riportante: “… S Tiberieum… tius Pilatus… [praef]ectus Juda…”. A questo si aggiunge il ruolo di Caifa che, secondo gli elenchi, sarebbe stato eletto per due anni consecutivi (28-30 d.C.). Lo stesso proemio del Vangelo di Luca (dove l’evangelista - coerente con la moda storica dell’epoca - enumera tutta una serie di riferimenti a capi politici e religiosi, tutti rigorosamente esatti) sembra attenersi alla verità storica. Dunque, se da una parte è difficile pensare al 25 dicembre come l’effettiva data di nascita di Gesù, dall’altra abbiamo più facilità a indicarne la data di morte, dimostrandone - al contempo - l’esistenza. Ora, con questo, senza cadere nel difficile campo della fede (in questa sede fuorviante), senza dunque ragionare da credente, ritengo che questa sia una prova “abbastanza sicura” dell’esistenza di Gesù Cristo, limitatamente al suo ruolo di personaggio storico, realmente vissuto. Detto questo, ognuno può poi credere o meno alla sua duplice natura uomo-dio… ma questo è riservato alle scelte di ognuno di noi. Vorrei concludere con queste parole di Messori: “Dio, se c’è, è nascosto. Se esiste, da sempre gli uomini sono costretti a cercarlo a tentoni. E non sempre la loro ricerca ha uno sbocco, ottiene un risultato. Positivo o negativo che sia. C’è da meravigliarsi e diffidare di coloro che affermano di non avere difficoltà a credere. Forse (com’è stato detto) è perché non hanno ben capito di cosa si tratta. La disperante esperienza umana è che nessuna divinità fa capolino da dietro le nuvole. Il cielo e la terra tacciono”.
P.S.: Una piccola precisazione: Osiride tecnicamente non risorge, ma è Iside che cerca e ritrova le parti del corpo dello sposo disperse in tutto l’Egitto e lo ricompone."
Non ho niente da aggiungere.