In Sardegna, rischiano di fallire tra le 5000 e 7000 aziende agricole a causa di una vecchia legge regionale considerata illegale dalla UE per delle inadempienze legislative. La legge regionale 44/88 ha permesso a molti di ottenere dei prestiti a tasso agevolato da parte del Banco di Sardegna. Questo incentivo era fornito grazie alla regione Sardegna e così molti sono anche ritornati dall'estero sperando in un futuro migliore e stabile economicamente per la propria famiglia. Uomini che hanno investito tutti i risparmi di una vita per comprarsi un terreno per coltivare o allevare del bestiame.
Di punto in bianco tutto finisce. L'Europa giudica la legge illegale e il Banco di Sardegna scarica tutto sui creditori passando a tassi di interessi dal 3,5% a circa il 25-27%. Ovviamente gli interessi incassati dalla regione quelli non la banca li ha ridati considerandosi nel giusto.
Nel frattempo c'è un silenzio assordante nei media tradizionali. Una notizia del genere si dovrebbe trovare sulle prime pagine di ogni giornale e invece sembra non interessi a nessuno. Il governatore della Sardegna Renato Soru pare stia facendo molto poco, interessato quasi esclusivamente nel sostenere Walter Veltroni durante le primarie del Partito Democratico e nei giorni che le hanno precedute.
Se la politica e le istituzioni non si interessano a queste cose cercando qualche soluzione, veramente sale lo sconforto. Dallo sconforto si passa alla rabbia perché sperare che le cose vadano un po' meglio sembra un'utopia.
A parlarne questi giorni è stato il tanto bistrattato Beppe Grillo che si mostra ancora una volta un attento osservatore dei malesseri del Paese. E grazie a lui si scopre cosa stia dietro a questo apparente menefreghismo delle istituzioni: una catena di affari economici!
Nel suo post di oggi dal titolo "Fortza Paris!" sono stati descritti minuziosamente i legami che ci sono tra rappresentanti istituzionali locali, il Banco di Sardegna, la Banca Popolare dell'Emilia Romagna e l'azienda alimentare Cremonini.
Ora riporto la parte dell'articolo dove si snocciolano tali intrecci economici:
"[...] Lo schema che riporto evidenzia che le società Marr (gruppo Cremonini) e Cremonini condividono con la Banca Popolare dell’Emilia Romagna: - due sindaci - tre consiglieri di amministrazione - un consigliere (in Cremonini) che diventa sindaco in Banca Popolare dell’Emilia Romagna. ( le linee verdi collegano i consiglieri, le linee rosse i sindaci).
La Marr si è aggiudicata la gara indetta da Consip S.p.A. per la fornitura di derrate alimentari destinate alle Pubbliche Amministrazioni della regione Sardegna. La gestione del bar dell’ aeroporto di Cagliari-Elmas è stata affidata alla Cremonini che vende panini importati da tutto il mondo tranne che quelli sardi che sarebbero meravigliosi con moddizzosu di Sanluri, salsiccia di Murru di Irgoli, Boi di Nuraminis. Il Banco di Sardegna ha due consiglieri in comune con la sua controllante Banca Popolare dell’Emilia Romagna: Guido Leoni e Ivano Spallanzani. Leoni è anche amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Comanda lui. Riepilogo: i contadini sono espropriati delle loro terre, Soru pensa a Topo Gigio Veltroni, chi decide sta in Emilia Romagna e ha un rapporto più che fraterno con la Cremonini, un gruppo che si occupa di alimentari e potrebbe produrli in Sardegna. [...]"
La gente è stanca e rischia di essere espropriata della propria azienda, dalla propria terra. Non riescono a pagare l'impennata delle rate dei mutui e probabilmente già saranno pronti i tanti speculatori, magari provenienti dalle multinazionali, che pagheranno a prezzi stracciati proprietà di diritto a gente che le ha ottenute facendo grandi sacrifici. C'è chi sta facendo lo sciopero della fame a Decimoputzu, in provincia di Cagliari. Una signora, moglie di un piccolo imprenditore agricolo, non voleva sottoporsi nemmeno alle dialisi per sostenere il marito. Per fortuna sono riusciti a farla desistere ma appena ripresa ricomincerà lo sciopero.
Speriamo che qualcuno intervenga non solo per queste persone, ma anche per preservare i propri prodotti nazionali di cui ne dovremmo andare fieri.
Qui sotto vi riporto una puntata sull'argomento della trasmissione di approfondimento "Agri3" (Tg3) pubblicata su YouTube dallo "StaffGrillo":
giovedì 18 ottobre 2007
Non fateli piangere
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Sig. Tonetti mi da fastidio la parola "pare" in un articolo dove invece le cose sono molto chiare: dicembre 1988 la Giunta Melis (non Soru) varava una legge Regionale n°44 che stanziava agevolazioni per i mutui contratti da agricoltori e pastori per le proprie attività. Subito dopo che circa 7000 di questi allevatori e contadini ebbero a contrarre quel tipo di mutuo, un produttore di formaggi olandese, fece un'interrogazione alla CEE grazie alla quale la legge 44/88 venne ritenuta illegale con le conseguenze che ora appaiono dolorose e tristi per tutti.Che ora si tiri in ballo l'attuale Governo Regionale, dopo un ventennio di altre Giunte presiedute da vari personaggi a vario titolo aventi interessi sia con banche che con attività produttive e che nulla hanno fatto per arginare il danno quando gli interessi applicati erano molto inferiori, mi sembra un tantino indecoroso se non addirittura l'ennesimo attacco ad una Legislatura che sta invece operando nel migliore dei modi per tutti i Sardi. Come dire che, quando i buoi sono da anni scappati dalla stalla, si va ad attribuire la colpa al custode assunto ieri!!!Se vuole può documentarsi,insieme a tutti quei Sardi e non che sparlano ignorantemente sul blog del Governatore Soru, sul completo quanto aggiornato sito regionale: www.regione.sardegna.it per venire magari a conoscienza di fatti e legislazioni che, grazie a Soru, stanno portando fuori quest'isola dall'oscurantismo in cui ci hanno tenuto i precedenti Politici e che i Media ancora promulgano.Certa che ne trarrete sicuro vantaggio e informazione vi saluto distintamente.
Io non sono sardo, sono purtroppo nato in questa accozzaglia di popoli messi insieme con la colla che è l'Italia. Mi chiedo e chiedo : ci sarà mai un politico che assume il governo di una circoscrizione, di un condominio o di una regione che non tiri in ballo il fatto che lui la malagestione l'ha trovata e non dipende da lui che ogni cosa va in malora? Ma non lo sapeva prima di farsi eleggere ? Se in questo caso Soru sapeva che da almeno sette anni c'era questa situazione, perchè oltre a far pubblicità alla sua azienda non ha fatto conoscere al resto d'Italia questa, penso che si possa chiamare così, tragedia?
X il primo Anonimo:
So benissimo che è una vecchia legge regionale, la 44 del 1988. Chiaramente il governatore Soru in quel periodo non c'era e quindi non dipenda da lui la decisione della UE di considerare quelle agevolazioni illegali. Tuttavia ripeto il "pare" perché non trovo giusto che a pagarne le conseguenze siano stati i piccoli imprenditori che nel frattempo hanno fatto investimenti poderosi indebitandosi. Non si può di punto in banco aumentare in modo spropositato i tassi di interesse applicati ai mutui già contrattati da tempo e non c'è in questo giustificazione che tenga. La responsabilità fino a prova contraria è della regione Sardegna e visto che al momento a governarla è Soru, deve trovare lui un modo per superare il problema, magari prima che falliscano circa 7000 aziende.
Ha visto il filmato che ho aggiunto?
Lì si vedono uomini adulti che piangono perché stanno perdendo tutto, letteralmente "la terra sotto i piedi". Se le cose fossero meno gravi di come l'ho descritte io (e più autorevolmente Beppe Grillo nel suo blog), un gruppo di cittadini di Decimoputzu non farebbe lo sciopero della fame occupando la sala comunale. Una signora per sostenere il marito, non rischierebbe di morire non volendo più sottoporsi alle dialisi.
Il giornale inglese "The Independent" non scriverebbe a riguardo un articolo dal titolo "Sardinia's shepherds stage hunger strike to highlight their dying way of life" che se vuole può trovare qui: http://news.independent.co.uk/europe/article3052376.ece
Detto questo, confido che Soru prenda seriamente dei provvedimenti o altrimenti perderemo un altro pezzo delle proprie industri agro-alimentari che rappresentano la ricchezza sia economica che culturale del nostro Paese.
Posta un commento