Clementina Forleo, come molti di voi già sanno, è un giudice scomodo. Scomodo per aver messo in luce gli intrecci tra banche e politica nella vicenda che ha interessato l'UNIPOL nel 2005. Ad essere coinvolti sono due importanti esponenti dei Democratici di Sinistra, Massimo D'Alema e Piero Fassino. Il GIP di Milano per questo ha chiesto anche di poter usufruire delle trascrizioni delle intercettazioni tra Fassino, D'Alema e Giovanni Consorte, l'amministratore della compagnia di assicurazioni UNIPOL accusato di aver partecipato al rastrellamento delle azioni di Antonveneta e, soprattutto, di aver commesso degli illeciti come l'aggiotaggio pur di scalare la BNL. Per ora potrà utilizzare solo quelle che riguardano Fassino mentre per procedere con quelle che coinvolgono D'Alema c'è bisogno di un pronunciamento del Parlamento Europeo che spero arrivi presto.
Questo è il principale motivo che se da una parte l'ha resa famosa, dall'altra le ha creato innumerevoli problemi subendo pesanti critiche e minacce di morte. Probabilmente per le sue indagini sono morti i suoi genitori il 25 agosto 2005 ufficialmente in un incidente stradale. Guarda caso dopo una minaccia che ne preannunciava la loro morte entro la fine di quell'anno.
Vivere ogni giorno con la paura di essere uccisa barbaramente immagino non sia facile. Con tutta la forza di volontà credo sia impossibile cercare di non pensarci continuando a svolgere il proprio lavoro. Ci saranno stati giorni in cui avrà voluto mollare tutto preoccupandosi oltre che per la propria vita, anche per la sua carriera professionale. Ci saranno stati giorni in cui Clementina avrà pianto...
Sabato Clementina Forleo ha pianto durante la premiazione ricevuta in occasione del «Premio Borsellino per l'impegno sociale e civile». Le sue lacrime sono l'espressione della profonda solitudine che sta vivendo. Si sentirà abbandonata, frustrata, vilipesa dalla maggioranza dei politici, coinvolti e non.
Appena salita sul palco si è sfogata: «Sono un po' scossa perché su un quotidiano nazionale (il "Corriere della Sera" ndr) c'è l'ennesimo tentativo di delegittimazione del mio operato... Il potere mediatico non faccia il gioco di questi poteri forti. Qualcuno ha voluto falsare, dandomi l'immagine di un fiume in piena, probabilmente di una pazza che sta perdendo l'equilibrio». A questo punto gli studenti presenti nella sala De Cecco applaudono e lei continua richiamando la figura del magistrato ucciso dalla mafia Paolo Borsellino: «Sappiamo come morì e soprattutto sappiamo quali furono gli eventi che precedettero la sua morte. Paolo Borsellino fu screditato, fu delegittimato, purtroppo anche dai suoi colleghi, purtroppo anche dalle forze dell'ordine. Lui denunciò in un'intervista come le indagini si stavano arenando».
Per chi volesse rivedere la vecchia intervista rilasciata dal Borsellino cliccare qui.
Anche Borsellino ad un certo punto si è trovato solo. Sappiamo che fine fece.
Sperando che non faccia la stessa fine, non possiamo che sostenerla. Solo il nostro sostegno può darle la forza di resistere e continuare ad andare avanti contro ogni avversità.
Ecco il video dell'ultima intervista rilasciata giovedì scorso nella puntata di Annozero intitolata "A viso aperto" (cliccare sull'immagine):
lunedì 29 ottobre 2007
Clementina Forleo, resisti!
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1 commenti:
Forse non tutti si rendono conto della gravità di un giudice che afferma di non temere i delinquenti ma le istituzioni, ossia quelle stesse che dovrebbero proteggerla affinchè svolga il suo compito con serenità e in tutta sicurezza. Quando un magistrato arriva a declinare la protezione dei CC, sentendosi più sicura senza di loro significa che siamo arrivati al ribaltamento di ogni logica di convivenza civile. Cos'altro ci vorrà per capire che i famosi "poteri forti" stanno subodorando lo scemare della loro presunta forza e ricorrono alle stesse armi della criminalità organizzata? Ormai sta esplodendo la verità della cricca bancaria internazionale che impoverisce tutti tramite il signoraggio e i mutu e prestiti fasulli; e allora quella cricca ricorrerà alle c.d. forze "dell'ordine" per schiacciare ogni resistenza popolare alla loro frode secolare.
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