martedì 11 settembre 2007

Populismo dell'anti-populismo

«Una manifestazione di cui dovremmo vergognarci, in cui è stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato»

Pier Ferdinando Casini

«Sembra un’esagerazione. Dobbiamo stare attenti a non far venire avanti l’antipolitica»
Umberto Bossi

«Grillo si candidi e, se se la sente, contribuisca a risolvere i problemi del paese. Tutto il resto è qualunquismo»
Bobo Craxi

Queste sono state le reazioni a caldo di alcuni noti politici italiani.
Cosa significa? Che Beppe Grillo ha colto nel segno, ha evidenziato i mali d'Italia e quindi mette paura al Palazzo!
E' questa la verità e per cercare di scongiurare ogni rivolta democratica e popolare cercano di sminuire l'evento etichettando Grillo con l'espressione "populista".
Forse non è vero che con la precarizzazione introdotta dal Pacchetto Treu ed estesa con la Legge Biagi molti giovani non riescono a pianificare un futuro?
Forse non è vero che ci sono dei condannati in Parlamento?
Forse non è vero che i costi della politica sono eccessivi e che i politici usufruiscono di numerosi privilegi?
Non è vero che non ci si occupa adeguatamente delle tematiche ambientali facendo finta che non sia un grave problema che tocca a tutti?
Non è vero che ci sono innumerevoli sprechi che spingono ad esempio a "buttare" miliardi di euro per la Tav in Val di Susa quando i treni merci esistenti in quella tratta attualmente viaggiano quasi a vuoto?
Non è vero che in Sicilia e nel meridione le istituzioni sono lontane nei confronti dei cittadini onesti, spesso dando appalti a cosche mafiose?
Non è vero che a Napoli c'è una disorganizzazione totale, che Bassolino non ha risolto un bel niente dopo anni al potere, anche in regione, arrivando allo stato di emergenza per il problema dei rifiuti?
Non è vero...

L'elenco potrebbe essere lunghissimo ma la conclusione è solo una: E' VERO!
E Beppe Grillo ogni giorno dal suo blog ce lo spiega, ce lo dimostra anche con interventi di esperti in ogni campo.
Magari si può esprimere in modo irriverente tipico di un comico, ma nella sostanza tutto quello che dice e le battaglie che ha sostenuto sono concrete, anzi,CONCRETISSIME!
Perché invece dovrebbe essere un populista?
Ce lo spieghi il caro Casini che con la ripresa in Italia del sentire religioso ha colto l'occasione per sfilare col suo bel sorriso al Family Day in sostegno della famiglia tradizionale. Peccato che sia un divorziato e convivente con la figlia di Francesco Gaetano Caltagirone, ricco e potente uomo d'affari romano...
Ce lo spieghi Bossi che appena apre bocca tira fuori espressioni vergognose, quelle sì da censurare, come quella di prendere i fucili per protestare contro il governo. Ah scusa, è stato frainteso...
Ce lo spieghi Bobo Craxi, conosciuto più per il suo cognome che per le sue battaglie civili.

In realtà sono populisti gli anti-populisti, che ripetono continuamente le parole "populismo" e "demagogia" come un disco rotto, senza motivazioni, cosa che sa tanto di un modo per esorcizzare il problema.
Aprendo il giornale di oggi, leggo una lettera scritta da Michele Zuccaro al noto giornalista e scrittore Corrado Augias dove in sostanza criticava gli attacchi contro Grillo e il Vaffanculo Day, sterili in quanto non mettevano in evidenza i numerosi problemi toccati.
Augias "il Dotto" ad un certo punto scrive:

"[...] E' vero che grida vendetta vedere in Parlamento dei condannati a pene definitive. Ma prendersela in blocco con le case degli onorevoli è invece demagogia; nel mucchio ci sono autentiche situazioni di privilegio accanto ad altre legittime che risalgono a decenni fa [...]"

Interessante... Discorso convincente...
Peccato che abbia trascurato un piccolissimo particolare: ad essere "demagogo" semmai è "L'espresso", rivista dello stesso editore de "la Repubblica", giornale nel quale lavora.
L'inchiesta scoop intitolata "Casa nostra" è stata il pezzo forte de "L'espresso" n.25 del 6 settembre 2007.
Gli esempi sono illustri e ora ve li riporto qualcuno:

  • PIER FERDINANDO CASINI
presidente Udc
Via Clitunno (zona Trieste)
Il palazzo nel quale (fino al 1999) Casini viveva in affitto con la prima moglie Roberta Lubich e le figlie è stato ceduto a fine 2005 da Generali a una società di un amico di famiglia. I 5 appartamenti che lo compongono sono stati poi girati all'ex moglie (due interni), alle due figlie (uno per ciascuna) e alla ex suocera del presidente dell'Udc. Per un totale di 30 vani catastali
totale 1,8 milioni di euro
Anno 2005-2007
stima zona 2006
fonte Agenzia del territorio
5100/6900 euro mq

  • WALTER VELTRONI
sindaco di Roma, candidato segretario Pd
Via Velletri (piazza Fiume)
acquistato dalla moglie dalla Schip ex Impdai.
Primo piano, 8,5 vani, (ingresso, 5 camere e accessori per 190 mq) posto auto e cantina
anno 2005
377 mila euro
stima zona 2006
4900/6400 euro mq

  • RAFFAELE BONANNI
Segretario Cisl
Via Perugino (Flaminio)
acquisto da Scip ex Inps.
VI piano 8 vani più cantina
anno 2005
201 mila euro
stima zona 2006
5000/6200 euro mq

  • MARIO BACCINI
senatore Udc ed ex ministro
Via Filippo Niccolai (Balduina)
attico e superattico con scala interna, 15 vani (ingresso, 6 camere, 4 bagni e due ripostigli, doppia terrazza e soffitta privata condonata più box e cantina)
anno 2004
875 mila euro
stima zona 2006
4200/5500 euro mq

  • CLEMENTE MASTELLA
segretario Udeur e ministro della Giustizia
Edificio lungotevere Flaminio (Fiumicino)
acquisito ex Ina
5 appartamenti intestati a moglie e figli per un totale di 26 vani più balconi e terrazzo su tre lati, due verande e un box auto
anno 2004
1,2 milioni euro
stima zona 2006
5000/6600 euro mq

  • GIULIANO FERRARA
direttore del Foglio, ex ministro del primo governo Berlusconi
Piazza Emporio (Testaccio, di fronte all'Aventino)
6 vani, terrazzo, ripostiglio acquisto dal gruppo Pirelli (ex Ina)
anno 2003
889 mila euro
stima zona 2006
4200/5500 euro mq

  • FRANCO MARINI
senatore Margherita, presidente del Senato
Via Lima (Parioli)
acquisto da Scip ex Inpdai
Piano terra e primo piano per un totale di 14 vani catastali
anno 2007
un milione di euro
stima zona 2006
5400/7100 euro mq

  • FRANCESCO COSSIGA
senatore a vita, presidente emerito della Repubblica
Via Quirino Visconti (zona Prati)
acquisto da Generali, ex Ina 9,5 vani soffitta box auto
ampio magazzino
anno 2004
710 mila euro
stima zona 2006
4800/6600 euro mq


Forse dentro "L'espresso" ci sono degli infiltrati di Grillo?
Infine voglio toccare la polemica alzata sempre da Casini, secondo il quale Beppe ha offeso in modo vergognoso Marco Biagi, il giuslavorista che scrisse la legge omonima.
Ma per caso non si può più toccarla quella legge perché hanno ammazzato Biagi?!
Potrebbe essere stata un errore e non per questo condividere non si sa perché la sua uccisione.
Anche qui non si fanno discorsi ideologici o "demagogici", ma si portano testimonianze di giovani precari che oggi hanno un lavoro e l'altro no. Basta leggere il libro "Schiavi Moderni" dove Grillo ha raccolto alcune delle numerose lettere arrivate che potete scaricare gratuitamente cliccando qui. Ne avevo già parlato all'interno del mio articolo "La legge Biagi forse sarà riformata".
Vediamo a tal proposito cosa ha scritto Beppe in persona nel suo post "Piazza Maggiore, Bologna, 8 settembre 2007":

"[...] Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero carte false per assumere un ingegnere, un tecnico [...]"

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